Il primo a mettere in dubbio l’efficacia dell’intelligence britannica fu il governo di sua Maestà. Davanti ai risultati vantanti al tempo dell’operazione “Leone Marino”, l’attacco di Hitler all’Isola, il ministro della Difesa chiese al capo dell’intelligence se i risultati eccezionali trasmessi fossero veri. Quello gli rispose che non valeva la pena preoccuparsi, perché mai fossero stati sbagliati i tedeschi in una settimana avrebbero bevuto birra a Piccadilly Circus. Per questo ragione se si vuole capire qualcosa di guerra è sempre meglio dare un’occhiata al bollettino dei servizi inglesi che oramai è di dominio pubblico. Secondo il servizio inglese il conflitto in Ucraina ha messo dura prova alcune delle unità più capaci della Russia, tanto che Mosca “impiegherà molto tempo e denaro per ricostituire le sue forze armate dopo questo conflitto”. In particolare, l’intelligence sottolinea come appaia “particolarmente difficile sostituire le apparecchiature modernizzate e avanzate a causa delle sanzioni che limitano l’accesso della Russia ai componenti microelettronici critici”. Il disastro tecnologico è oramai evidente a tutti, visto che le bombe di precisione si sono già esaurite ed i russi sono ridotti ad usare le armi della Seconda guerra mondiale, che tra l’altro sono meno efficaci.
Insieme al disastroso bilancio di vittime umani e di mezzi distrutti in più di due mesi di conflitto, Putin ha davanti a se la miseria di risultati conseguiti sul campo, qualche cittadina di qualche migliaio di abitanti nel Luhans’k in cui ancora si combatte. Putin è riuscito a fare un’opera di distruzione radicale senza mettere fuori combattimento i resistenti.
Se uno guarda al panorama ucraino con gli occhi dell’invasore russo, viene da pensare ad una infinita riproduzione della città di Guernica ritratta nel celebre quadro di Picasso. Vi è una diversità molto profonda. Guernica a parte che essere una cittadina all’epoca della guerra di Spagna di poche migliaia di abitanti, fu l’esperimento di successo della aeronautica tedesca. L’Europa ancora non conosceva esattamente il potenziale distruttivo di quella nuova arma, Guernica spianò la strada alla vittoria fascista. Mariupol è solo la testimonianza di una impotenza. Se Hitler affinava le sue capacità belliche a Guernica, Putin a Mariupol le ha solo dissipate. Per trovare dunque un paragone nella storia, bisogna pensare ad Alamo e non tanto per la resistenza disperata, ma perché il formidabile esercito del generale Santana, il “Napoleone del Messico”, come si era autoproclamato, venne annientato successivamente in cinque minuti cinque dal generale Huston.
L’unico dubbio che infatti abbiamo è se mai Putin potrà per lo meno godersi il trionfo del successo di Mariupol, visto che l’Azovstal dopo più di due mesi, ancora non è stata espugnata. In compenso siamo convinti che quella di oggi tenuta sotto le torri del Cremlino, sia la sua ultima parata.