La Repubblica non guarda in faccia a nessuno. Robespierre il 31 marzo del 1794 illustra a nome dei comitati l’arresto di Danton alla Convenzione. Nessun individuo può porsi al di sopra della Rivoluzione e delle sue leggi, nessuno al di sopra della Repubblica. All’interno dei comitati, Robespierre ravvisava invece il dilemma procurato dal caso Danton, per cui se fosse stato prosciolto, la Rivoluzione e la Repubblica sarebbe stata perduta. Se invece lo si fosse condannato, il risultato sarebbe stato probabilmente lo stesso. L’incriminazione di Trump in America, avvenuta ad hoc proprio nella ricorrenza di quella di Danton, ripresenta lo stesso dilemma. Se Trump risultasse colpevole, non è forse il sistema statunitense che si mostrerebbe fragile ad ogni manipolazione e persino nella sua carica più rappresentativa? E nel caso Trump venisse riconosciuto innocente, non si aprirebbe al sospetto che chi dispone di tale carica diventa troppo ingombrante per essere condannato? Nixon preferì dimettersi da presidente proprio per evitare l’incriminazione. Trump vorrebbe tornare presidente solo per averla subita.
Robespierre fu molto restio a far avviare una procedura giudiziaria contro Danton, tanto da scontrarsi con i Comitati che la ritenevano decisiva. Quando si convinse fosse necessario, pretese subito che Danton venisse condannato e ucciso. Se la Repubblica poteva essere corrotta, doveva anche saper tagliare i gangli della sua corruzione. La corruzione non può venire risparmiata. Le accuse rivolte a Trump presentano un inconveniente. Non sono infatti tali da comportare la pena di morte e nemmeno gli impedirebbero di ricandidarsi. Al contrario, c’è persino il rischio di un ritorno politico favorevole. Con Danton sotto terra, I dantonisti avrebbero avuto comunque presto il loro riscatto. Un Trump condannato, ma vivo, potrebbe persino ottenere la sua rivalsa personale.
Marat vivo, non sarebbero mai stati condannati a morte i girondini, figurarsi Danton che era già un fantasma. I contadini di Arcis vedevano quel mostro d’uomo con la berretta da notte, insonne, affacciato alla finestra della sua casa, a guardare la luna. Sarebbe dunque stato meglio risolvere le controversie politicamente, soprattutto quando si parte dagli stessi principi repubblicani. Trump possiede rispetto al sistema politico statunitense tutte le diversità che aveva Danton rispetto a quello francese. Danton fece assalire dalla folla la Convenzione, e prima da ministro, le Tuleries e persino le carceri a settembre. Danton era responsabile del Terrore all’ordine del giorno. e giunto all’apice del suo potere si ritira per andare a pesca di trote in campagna. Se Trump avesse anche solo fatto assalire il Congresso sarebbe altrettanto grave. Se non lo rispetta Trump il Congresso, come Danton non rispettava la Convenzione, chi altro mai lo può rispettare?
Eppure Danton non venne trascinato davanti al Tribunale rivoluzionario per aver assalito le Tuileries, puntato i cannoni sulla Convenzione e nemmeno per aver massacrato preti, aristocratici e arrabbiati. Tutti meriti rivoluzionari. Furono le sue immense ricchezze a rovinarlo, Danton era un repubblicano sincero ed un ladro formidabile. Trump potrebbe invece essere un affarista spregiudicato ed un falso repubblicano. Nel qual caso la democrazia americana che se lo è scelto, non solo farebbe una figura peggiore di quella della giovane ed inesperta Repubblica francese, ma correrebbe persino rischi peggiori.
Geralt