Fra le tante dichiarazioni di Carlo Calenda ascoltate in queste settimane vi è stata anche quella che forse meglio definisce la situazione in cui si trova il Terzo Polo, “Renzi ha fatto Renzi, io ho sbagliato”. Tanto che Calenda ha fatto sapere che non intende ripetere l’anno prossimo un’alleanza elettorale per le consultazioni europee con Italia Viva. Gli amici ricorderanno che nel settembre 2022, cioè quando Calenda invece, annunciò liste comuni con Renzi, commentai la decisione parafrasando semplicemente un famoso successo holliwoodiano, “Salvate il soldato Calenda”.
Tutto sommato una facile suggestione. Oggi Calenda si trova davanti a sé un percorso politico davvero arduo e complesso, tanto da non potere sbagliare la sua prossima proposta politico elettorale. Non che ai repubblicani stia necessariamente a cuore il futuro della persona Carlo Calenda, ma bisogna pur evitare che nel paese si instauri un nuovo bipolarismo Meloni – Schlein, a sostituzione di quello Berlusconi – Prodi. Il partito repubblicano deve riuscire ad evitare che si reiteri un pregresso e pernicioso modello politico incapace di dare una qualche prospettiva positiva al paese.
Calenda ovviamente è una personalità molto complessa. Sarebbe quanto mai opportuno che mettesse da parte la sua autoreferenzialità e quella sua sufficienza politica che ne hanno compromesso l’immagine. Possiede comunque qualità per concorrere alla costruzione di un “‘Fronte Democratico” dove poter far coagulare l’iniziativa politica di Repubblicani, Liberali, Radicali.
L’ idea della costituzione di un Terzo Polo, dopo soli pochi mesi, si è rivelata malsana. Colpa anche di un’etichetta che in questi ultimi 25 anni, ha registrato continui e sistematici fallimenti, perché priva delle peculiari idealità, di una definita identità culturale e politica, nonché della concreta elaborazione di chiari e puntuali contenuti programmatici. L’Italia non ha bisogno di un Terzo Polo. Ha bisogno di un chiare ed efficace :Progetto di Governo che raccolga il consenso della maggioranza degli italiani.