Dopo aver mandato in onda un sondaggio, definito “scientifico” secondo il quale per il 46 per cento degli studenti italiani, il futuro del paese, gli israeliani sono come i nazisti, il tg de La 7 in prima serata ha commissionato un sondaggio su quanti sarebbero gli ebrei in Italia. Più di un milione, meno di 500 mila, meno di 50 mila. La 7 ha infine indicato con un cartello il dato esatto della presenza ebraica, 30 mila, di cui 25 mila iscritti alla comunità ebraica. Il commento a tutto questo è stato quello del direttore Mentana rivolto al primo sondaggio, per cui comunque la si pensi, bisogna tenerne conto. Cosa volesse dire esattamente Chicco, lo sa soltanto lui e il telegiornale è andato avanti.
Può essere che il tg della 7 preoccupato dai sentimenti dei giovani, abbia voluto rassicurarli. In fondo questi ebrei che sostengono i nazisti israeliani non sono poi così tanti, per lo meno rispetto a quanti erano nella Germania ancora nel 1933, cioè più di 500 mila. Tempo sei anni e la metà sarebbe emigrata. Quando scoppiò la guerra, non dovevano esserne rimasti che 210 mila. Il governo tedesco iniziò le deportazioni intorno al 1940 e nel 1941, centomila ebrei tedeschi circa erano stati trasferiti temporaneamente in campi di concentramento allestiti in Francia. Se se ne possono deportare tanti, figurarsi se non ci si può sbarazzare di soli 25 mila. Vero che non abbiamo l’organizzazione tedesca, ma, insomma, possiamo arrangiarci.
Il governo tedesco non si preoccupava se gli ebrei della sua nazione fossero iscritti o meno alla comunità ebraica come distinguono puntigliosamente alla 7. Era sufficiente lo stato religioso di famiglia anche se l’ebreo era a tutti gli effetti perfettamente integrato. Vennero deportate persino medaglie al valore della prima guerra che avevano fatto domanda di arruolarsi nella Seconda. Le leggi sulla razza di Norimberga furono meticolosissime. Da una parte si individuavano gli aspetti somatici, dall’altra i costumi sociali ed i gradi di parentela. Figli o nipoti di matrimoni misti venivano comunque considerati ebrei, anche se divenuti cristiani a tutti gli effetti. La situazione era comunque molto complessa. Il regista Fritz Lang, una celebrità, venne convocato alla Cancelleria del Reich dove il ministro della propaganda Goebbels gli offerse di dirigere l’industria del cinema. Lang fece notare, con un lieve imbarazzo, che sua nonna era ebrea. Goebbels sfoderò un sorriso a 32 denti, “ma caro signor Lang, siamo noi a decidere chi è ebreo e chi no”. Lang nel dubbio si trasferì in America. Chissà se prossimamente alla 7 vedremo un sondaggio anche sugli ebrei americani.
Degli ebrei tedeschi furono protetti, la moglie di Richard Strauss era ebrea e visse tranquillamente sorvegliata dal marito. Mentre Lang come avrebbe preso la conferenza di Wannsee? A Wannsee si decise di superare le leggi di Norimberga e di non distinguere più fra chi era figlio o nipote di un matrimonio misto o chi semplicemente aveva un avo nell’albero genealogico. Si impose la purezza della razza in assoluto e venne considerato ebreo persino chi non sapeva di esserlo. Questo è un problema che dovrebbero iniziare a prendere in considerazione anche al tg della 7. Tu parti dal presupposto che gli ebrei sono pochi, non comportano un particolare problema e se dunque te ne preoccupi in qualche modo, visto il loro numero esiguo, puoi rasserenarti. Hitler era ancora convinto di poterli spedire tutti in Madagascar, fino a quando non si presenta qualcuno che ti spiega che hai sbagliato i conti, tipo Heydrich. L’ebreo si nasconde dove tu credi di trovare il buon cristiano, e quell’ebreo nascosto, magari da generazioni, è molto più pericoloso per la sicurezza dello Stato di quello che si reca al Tempio e rispetta lo shabbat. Sommi gli ebrei nascosti a quelli palesi ed ecco che sono diventati improvvisamente troppi. Bisogna pur escogitare una qualche soluzione per vivere in pace, senza spendere tanti soldi per mandarli in capo al mondo. La storia è sempre uguale a se stessa. Inizia con il contare gli ebrei e poi vedi dove finisci.
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