La Romagna, dove i repubblicani sono presenti in numerose amministrazioni comunali, è attraversata da polemiche relative all’esposizione della bandiera d’Israele dopo il brutale attacco di Hamas. A Ravenna, dove il repubblicano Eugenio Fusignani (fresco di elezione come segretario regionale) è vicesindaco, la bandiera israeliana è stata esposta a Palazzo Merlato, il municipio, suscitando le ire della sinistra estrema (Partito Comunista, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano). A Forlì, dove la repubblicana Alessandra Ascari Raccagni è presidente del Consiglio Comunale, lo stendardo d’Israele è stata esposta in Consiglio, sostenuta da Elisa Massa del Pd e dalla stessa Ascari Raccagni affiancata dal sindaco Gian Luca Zattini (foto). A Cesena, dove il Pri fa parte della Giunta con l’assessore Luca Ferrini, l’esposizione del vessillo è stata chiesta da Antonella Celletti, in gioventù repubblicana e ora capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, ma ha visto una serie di rimpalli tra il sindaco Enzo Lattuca (che ha lo stendardo di Mediterranea alle sue spalle in ufficio), la Giunta e il Consiglio Comunale che alla fine ha portato a non esporre la bandiera, ma a un minuto di silenzio in Consiglio Comunale. Stesso risultato a Rimini, dove l’esposizione era stata chiesta da Giorgia Bellucci e Gianluca Fabbrani di Italia Viva.
Insomma, i 1.200 morti israeliani per molti amministratori dei comuni romagnoli non meritano neppure l’esposizione di una bandiera.