Sarà stato pure un caso che mentre si discute dell’antifascismo, siamo l’unico paese al mondo, il governo è andato sotto alla Camera, e non proprio su una cosuccia da niente, visto che si tratta dello scostamento di bilancio. Il sottosegretario Giorgetti è sbottato contro i suoi deputati di maggioranza “non sanno, non si rendono conto”. Beh, farebbe bene a dimettersi, perchè se non riesce lui, che pure ha una qualche esperienza in proposito a controllare la coalizione alla Camera, chi si presume che vi riesca? Piantedosi? Lollobrigida?
Un collega esimio per cui proviamo stima professionale e i sentimenti di una lunga amicizia, direttore di un giornale simpatizzante del governo, si è presentato in televisione e ha detto, “colpa del ponte”. Allora hanno perso davvero la testa. Venticinque parlamentari della maggioranza sarebbero in vacanza dal 21 aprile al 2 maggio? E meno male che questi sono i fascisti, Mussolini li avrebbe mandati al confino su due piedi comunque. Ora noi abbiamo cercato di spiegare sommessamente ai nostri amici in piazza a Milano il 25 aprile che con tutto il rispetto, il problema non è cosa pensa il presidente La Russa su via Rasella o l’onorevole Meloni sul delitto Matteotti. Il presidente socialista spagnolo, così come il premier britannico quando incontrano il presidente del Consiglio italiano non si preoccupano di qualcosa che riguarda il passato remoto dell’Italia e nemmeno se il presidente del Consiglio proviene dal Msi, dal Pci, dalla parrocchia, o dal nulla. Si preoccupano di capire quello che noi abbiamo purtroppo capito dalle parole del ministro Fitto in aula e cioè che il governo non è in grado di ottenere i finanziamenti del Pnrr, ovvero si preoccupano della credibilità del governo italiano, non della sua originalità, che pure sempre più spesso appare interessantissima. Possiamo volentieri concedere all’onorevole Meloni che il problema vero sia la Russia che manda al fronte altri 200mila soldati, non la repubblica di Salò che è stata incenerita con le sue 10mila camice nere. Ciononostante se una maggioranza di governo così imponente numericamente, così politica, così innovativa, per lo meno nella sua composizione, commette un simile passo falso, viene giù tutta la sua presunta stima e in un colpo solo. Un disastro, perché appare ridicolo il governo, altro che tacciato di fascismo!
Ora, si potrebbe dire, che in fondo è solo un incidente di percorso. E questa è proprio la tesi peggiore, ovvero quella per cui una maggioranza va sotto in parlamento perché nemmeno sa fare il conto dei suoi deputati. Sono in campagna elettorale! A maggior ragione richiamateli. Ricordate cosa avvenne a Prodi. Sbagliò i conti e nacque il governo D’Alema. Poi non si può essere indulgenti sul Def. Anche chi ha apprezzato l’impegno prodigato dal presidente del consiglio, dovrà pur prendere atto dei limiti strutturali dimostrati, nelle questioni migratorie, e in quelle economiche su tutto. Quanto avvenuto è un tonfo clamoroso che misura l’incapacità di gestire la propria maggioranza e le opposizioni sono ancora generose, dicendo che si tratta di supponenza. Semmai hanno dimostrato di non essere in grado di governare è questo è ancora il minimo. Il massimo sarà spiegare come pensino di poter andare avanti.
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