domenica, 26 Giugno 2022
  • Login
LA VOCE REPUBBLICANA
Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Editore: Partito Repubblicano Italiano
  • Home
  • Attualità
    • Guerra in Ucraina
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Economia
  • L’editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità
    • Guerra in Ucraina
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Economia
  • L’editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
No Result
View All Result
LA VOCE REPUBBLICANA
No Result
View All Result

L’alleanza per la Repubblica, intervista a Sandro Gozi

Redazione di Redazione
7 Giugno 2022
in Attualità / Politica
0
Condividi su FacebookTwittaCondividi su WhatsApp

Sandro Gozi non è solo il primo deputato italiano eletto in Francia con En Marche, ma è anche il segretario del partito democratico europeo, che con l’Alde e “Rénaissance”, costituisce a Bruxelles il gruppo “Renew Europe”. Cesenate, laureato a Bologna, Gozi ha una lunga frequentazione con il partito repubblicano che risale al tempo di Oddo Biasini tanto che lo abbiamo incontrato spesso negli anni. Nel 2005 Gozi fu l’unico deputato del partito democratico a rendere omaggio a Mazzini a piazzale Ugo La Malfa a Roma nelle celebrazioni per il bicentenario della nascita.

Onorevole Gozi, può spiegarci meglio cosa sia Renew Europe?

“Un’alleanza che abbiamo costituito nel 2019  di forze politiche democratiche e liberali.  Comprende  lo storico partito dell’Alde, il Partito Democratico Europeo e la delegazione francese Renaissance, ma anche una personalità che i repubblicani conoscono bene, come François Bayrou, che tra l’altro è il presidente del partito democratico europeo di cui sono appunto il segretario”.

Lei è il primo italiano ad essere stato eletto al parlamento europeo in una formazione politica francese, ci racconti come è stato possibile?

“Il progetto transnazionale di Macron si rivolgeva a sette nazionalità diverse e aveva l’ambizione di uscire dagli schemi tradizionali dell’europarlamento, esattamente come si è fatto a Parigi. Rivoluzionare il sistema, assumere subito una connotazione identitaria europea, superare le barriere della politica nazionali, insomma”.

Quando ha conosciuto Macron?

“Quando era vicesegretario generale dell’Eliseo, durante la presidenza Hollande, per ragioni istituzionali. C’era modo di parlare di politica e lui mi annunciò il suo progetto di uscire dalla crisi del socialismo e della destra tradizionale, con un nuovo movimento. All’epoca sembrava un visionario. L’ho sostenuto con convinzione, sin dall’inizio. Anzi, direi ancora prima che iniziasse”. 

Un visionario che ricorda anche Matteo Renzi che anche pose al Pd la questione di superare il socialismo e forse precedentemente.

“Macron ha guardato sempre con molto interesse all’ascesa politica di Renzi, si  Dal 2012. Matteo però si fermò prima, dando la possibilità a Macron di superarlo in corsa.  Entrambi avevano comunque compreso che sarebbe servita un’iniziativa dirompente per trasformare il sistema politico italiano e quello francese. Ho sostenuto entrambi e mi sono ritrovato facilmente con chi ha resto questa idea una realtà percorribile immediatamente”.  

Forse non ha ascoltato in questi giorni il professor Alec Ross consulente di Illary Clinton alla Casa Bianca, esprimersi al festival di Trento con poco garbo verso i leader europei. Macron è stato definito  un “cucciolo”, e ancora gli è andata bene!

“Il professor Ross evidentemente non si rende conto della portata politica dell’impresa di Macron oltre che del suo successo che gli ha consentito di ottenere un secondo mandato all’Eliseo. Macron è il principale leader europeo oggi, almeno sino al 2027, ma credo anche oltre… Di Draghi cosa ha detto?”

Grazie a Dio, Draghi supera l’esame, anzi è l’unico che Ross ritiene all’altezza

“E allora il professor Ross dovrebbe essersi accorto che i governi di Macron e Draghi hanno lavorato fianco a fianco e le premesse che hanno posto all’Unione europea anche attraverso lo storico trattato bilaterale Francia Italia (Trattato del Quirinale), sono in questo momento subordinate alla crisi internazionale ma restano la condizione per la trasformazione dell’Europa. Macron e Draghi sono due forze riformatrici indispensabili ai nostri due paesi e a tutto il continente”.

Ci può dire qual è allora il pilastro di queste due forze?

“Innanzitutto la necessità di restituire all’Europa una capacità DI potenza, ovvero battere i sovranisti sul loro stesso terreno, riconsegnando alla politica il controllo del terreno perduto, quando per noi europei si tratta della sicurezza nazionale, o di doverci confrontare con delle minacce, quali che siano, militari, migratorie, cibernetiche, dobbiamo poter contare su  una Europa unita, sovrana e democratica. Macron e Draghi sono alla base di questa rifondazione europea”.

Magari non per colpa di Draghi, l’Italia appare un pochino più indietro.

“Sono trasecolato per il folle dibattito italiano sulla guerra. In Francia Marine le Pen che è stata finanziata dai russi, almeno assume un profilo basso.  Melenchon tace. In Italia accendi la televisione e ti sorbisci Lavrov, o i suoi sottopancia.  Siamo l’unico paese occidentale in cui si mette sullo stesso piano un aggressore scellerato ed un aggredito bullizzato”.

E pure tra Macron che dice, Putin non va umiliato, von der Leyen, che l’Ucraina deve vincere, e Draghi, che la Russia non deve vincere, ci sembra ci sia una qualche sfumatura di troppo.

“Per la verità, credo che il problema sia il medesimo per ciascuno, ovvero quello di  far riportare la diplomazia al centro della scena. Tutti noi vogliamo che l’Ucraina vinca ma anche che la pace la sia  duratura. Credo che  Macron ricordi le conseguenze della prima guerra mondiale. Le ho accennato della mia amicizia giovanile con Oddo Biasini, ho avuto però anche un riferimento  politico in Marco Pannella per la dimensione transnazionale che deve saper assumere l’Europa in qualsiasi momento della sua vita politica. Quando parliamo di una difesa europea, serve una autentica democrazia capace di sostenerla. Fino a quando resteremo circoscritti nei nostri spazi nazionali, prede delle nostre piccole divisioni, non arriveremo mai a niente di grande. Dobbiamo iniziare a costruire questo spazio politico in Italia ed in Europa. È urgente cominciare a federare tutte le forze politiche e  le singole personalità, dalle imprese, alle partite iva, per un progetto riformatore. E farlo vincere”.

Come lei sa, il segretario nazionale del Pri, Corrado De Rinaldis Saponaro, ha lanciato dal 50° congresso del Pri, la proposta di una costituente repubblicana per rilanciare il programma Draghi.

“Un’alleanza per la repubblica è indispensabile per scardinare un bipolarismo dimostratosi  dannoso e sempre più pericoloso per l’Italia. Abbiamo il dovere di costruire quest’area superando i personalismi e le differenze che dividono da sempre il mondo liberale e democratico. Ci giuochiamo il futuro dell’Italia e quello dell’Europa nel mondo, Non possiamo permettercelo.  Se il Pd pensa di poter governare domani con il movimento cinque stelle, questo che con Conte chiede di non mandare armi agli Ucraini, o che il centrodestra posso sottostare a Fratelli d’Italia, che a Bruxelles siede con i neofascisti bulgari, il paese non ce la farà”.

Non che sia facile allestire un’alleanza per la Repubblica.

“Ma questa è davvero necessaria. Si possono moltiplicare consensi. Siamo davanti ad un bivio, o andiamo avanti o retrocediamo sulla strada delle conquiste economiche e democratiche conseguite.  E badate che non possiamo mettere in ballo le diverse personalità o gli interessi di bottega. A costo di un movimento dal basso che obblighi ognuno alle sue responsabilità”.

Gozi, scusi e come si fa ad obbligare qualcuno con un movimento dal basso? Capiamo che lei è eletto in Francia, ma la sua sembra una soluzione giacobina.

“Giacobini? Pur di conseguire il successo di una grande alleanza popolare riformatrice, che salvi il destino della repubblica democratica, sarei favorevole anche ad una soluzione sanculotta”.

Tags: BiasiniPannella
Redazione

Redazione

Altri Articoli

Chi si consola con la tesi del “suicidio” dell’Occidente

Il giacobinismo considerato degno precursore del bolscevismo e persino di Grillo

Quando i nostri opinionisti da salotto televisivo non hanno più argomenti ricorrono agli anatemi. Per cui accade costantemente che in...

La crisi dell’ippica gestita dalla politica e il doping

La crisi dell’ippica gestita dalla politica e il doping

L'ippica sta attraversando una crisi sempre più grave: da gallina dalle uova d'oro (per il bilancio dello Stato e di...

Se naufraga il patto sociale per l’Italia

Se naufraga il patto sociale per l’Italia

Nei giorni scorsi, sembrava purtroppo naufragata l’ipotesi del “patto sociale per l’Italia”. Però in extremis il presidente di Confindustria Bonomi,...

Conservare la monarchia dopo Elisabetta sarà un’impresa proibitiva

Conservare la monarchia dopo Elisabetta sarà un’impresa proibitiva

La prima a porre in questione il termine “conservatore” per il partito Tory fu la stessa Margareth Thatcher sicuro di...

Prossimo articolo
Pubblico Dominio

La riforma della Giustizia. Dibattito online del PRI della Sardegna

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Consigliati

Ranucci, giornalismo partigiano e correttezza che non c’è

Da Cartabianca a Report la Rai ha passato il segno

Dio ci protegga almeno dai Premi Strega (e dalle competizioni)

Dio ci protegga almeno dai Premi Strega (e dalle competizioni)

Articoli Popolari

  • Lutto nel Pri. È morto Francesco Nucara

    656 Condivisioni
    Condividi 262 Tweet 164
  • La Costituente Repubblicana Liberaldemocratica, De Rinaldis Saponaro al Consiglio nazionale

    656 Condivisioni
    Condividi 262 Tweet 164
  • Votare SI, riformare la Giustizia, rispettare la Costituzione

    652 Condivisioni
    Condividi 261 Tweet 163
  • Da Cartabianca a Report la Rai ha passato il segno

    646 Condivisioni
    Condividi 258 Tweet 162
  • Widmer Valbonesi, un repubblicano eccezionale

    640 Condivisioni
    Condividi 256 Tweet 160

LA VOCE REPUBBLICANA

Giornale di politica e attualità fondato nel 1921

Edizione online iscrizione n.136 del 02/12/2020
del Tribunale Ordinario di Roma
Direttore Responsabile: Paolo Morelli
Direttore Politico: Riccardo Bruno
Coordinamento direzione: Mauro Cascio

  • Privacy e Cookie Policy

© 2022 La Voce Repubblicana - Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Partito Repubblicano Italiano

No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità / Politica
    • Guerra in Ucraina
  • Economia
  • L’Editoriale
  • La Nota Politica
    • Il Pri informa
  • Cultura
    • La Biblioteca Repubblicana
  • Privacy e Cookie Policy

© 2022 La Voce Repubblicana - Giornale di politica e attualità fondato nel 1921 | Partito Repubblicano Italiano

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Cookie Policy
Sul nostro sito web utilizziamo i cookie per offrirti l'esperienza più pertinente possibile ricordando le tue preferenze nelle successive visite. Cliccando su "Accetta tutti", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Configurazione Cookie" per fornire un consenso controllato.
Configurazione CookieAccetta Tutto
Revisione consensi

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytics
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Others
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
ACCETTA E SALVA