Senza bisogno di dare una qualche valutazione storica, politica e morale del discorso del leader ungherese Orban e seguendone le semplice logica, trattasi di posizione disperata. Egli ha detto infatti che l’Europa se non invertirà il suo trend delle nascite è destinata ad essere invase da altre razze e che la magnifica razza dei Carpazi non intende subire questa fine. Be dispiace per lui ma non c’è nessuna possibilità demografica che una popolazione invecchiata come quella europea rifiorisca d’incanto nemmeno se le nuove generazioni si riproducessero obbligatoriamente ogni anno per dieci anni e poi per altri dieci. Quanto alla super razza dei Carpazi, dieci milioni più o meno di individui sarà una delle prime ad essere soggiogata e sparire. Si tratta solo di una questione di tempo e se lo impieghiamo occupandoci di Orban, lo sprechiamo. Ora se noi vogliamo guardare ad un esempio concreto, abbiamo quello americano che le paure di Orban le ha sconfitte intorno agli anni 60 del secolo scorso, non solo abolendo il segregazionismo, gli africani presenti negli Stati Uniti divennero a tutti gli effetti cittadini di quella nazione, ma si aperse anche completamente alle altre popolazioni che volevano arrivare ed erano arrivate in America sin dal secolo precedente. L’America non solo è un modello di società multietnica. È anche un modello di successo. Dispiace per Orban, ma proprio l’America insegna che esiste una sola e identica razza umana.
Un autentico reazionario come Tocqueville il primo europeo a studiare la società statunitense, spiegò giustamente che non c’erano particolari problemi con i nativi americani, trattavasi di poche centinaia di migliaia di persone, ma che ce ne sarebbe stato uno enorme con gli afro-americani, ed infatti ce ne siamo già accorti ai tempi della guerra di secessione. Poi ve ne sono stati anche di considerevoli con la comunità messicana, quella cubana, quella cinese, persino quella italiana. E tuttavia l’integrazione è avvenuta nel suo complesso positivamente e l’America è una formidabile potenza economica e politica, proprio sulla base che quei nuovi e sempre più diversi gruppi etnici hanno rivitalizzato una popolazione di quaccheri e bigotti provenienti dal nord europeo e persino quei quattro nativi americani che vivevano in capanne.
Lo stesso avverrà necessariamente anche in Europa. Se l’Europa vorrà essere ancora popolata, lo sarà diversamente. Si tratta solo di capire come gestire questo fenomeno migratorio, cercandone i lati convenienti. Va detto che i tedeschi, vedi con i turchi, sono stati bravissimi a riguardo. Con gli africani non sarà più difficile di quanto pure lo sia stato per i nord americani, con gli altri popoli, quelli asiatici si vedrà nel tempo, ma qui gli inglesi hanno già mostrato qualità notevoli. Poi certo possiamo anche barricarci dietro a qualche montagna naturale e come Orban dire che di un simile processo non se ne parla, ci piacciono le nostre fiere qualità. Il che significa una morte certa. I popoli del mondo, da quando questo esiste almeno, migrano e si confondono proprio per continuare ad esistere. Accade che resistano, certo, e pure vedete che sono stati, gli egiziani, i persiani, i greci, gli ebrei, i romani, comunque travolti.
Foto tiburi