Oggi, 24 febbraio 2025, ricorrono tre anni dall’inizio dell’invasione russa su larga scala in Ucraina, un conflitto che ha ridisegnato gli equilibri geopolitici e segnato profondamente la storia recente dell’Europa. Le radici di questa crisi affondano nel 2014, quando la Russia ha annesso illegalmente la Crimea e ha sostenuto i movimenti separatisti nel Donbass, destabilizzando la regione orientale dell’Ucraina.
Il PRI accoglie con favore l’ordine del giorno presentato dai Popolari per Cesena e si augura che il consiglio comunale lo voti all’unanimità, come fece nel 2024 per l’intitolazione di una via per Navalny nel nostro comune.
La recente elezione di Donald Trump, sostenuta dall’influenza mediatica e finanziaria di Elon Musk, ha scosso gli equilibri geopolitici globali, mettendo in crisi il processo di pace in Ucraina. Le dichiarazioni sprezzanti e provocatorie di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno sollevato preoccupazioni profonde in Europa, che si è ritrovata esclusa dal tavolo delle trattative.
Eppure l’Ucraina è Europa ed escludere l’Europa dalle negoziazioni di pace non solo tradisce la realtà geografica e politica, ma mina anche i valori su cui si fonda l’Unione Europea stessa.
L’Ucraina merita di essere parte attiva delle trattative, non un semplice oggetto di scambio.
Se l’obiettivo di Trump è quello di assecondare le volontà del Cremlino, permettendo a una cleptocrazia di dettare le condizioni di pace, allora non si tratta di negoziazioni, ma di una capitolazione morale e politica. La storia insegna che la pace ottenuta cedendo al ricatto e all’aggressione non è mai duratura. L’Unione Europea deve rivendicare il suo ruolo, non solo per solidarietà verso l’Ucraina, ma per preservare la stabilità e la sicurezza del continente.
Le forze europeiste e progressiste italiane devono condannare apertamente l’invasione russa, soprattutto dopo le minacce al nostro Presidente della Repubblica, e impegnarsi per un’Europa unita che non siano solo atti simbolici, ma necessità strategiche per la sopravvivenza dei valori democratici.
L’Europa forte, indipendente e unita è l’unica risposta credibile per garantire un futuro di pace, giustizia e progresso per tutti i cittadini. È giunto il momento di fare un passo decisivo verso la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, un progetto ambizioso che, con la partecipazione attiva e consapevole delle forze progressiste italiane, potrà trasformarsi in realtà per garantire una vera indipendenza strategica, in cui ogni nazione contribuisca alla sicurezza collettiva e alla promozione dei diritti umani.
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