Si sperava che essendo ristretto da anni in carcere, il povero Navalny, per lo meno non avrebbe fatto la fine del suo predecessore Nemcov ammazzato a pistolettate come un cane mentre passeggiava con la fidanzata nel centro di Mosca, oramai quasi dieci anni fa. Anche perché con tutto il rispetto, Navalny non aveva mai avuto la forza politica di Nemcov e nemmeno il tempo per equipararla, per cui mettendolo subito in galera per le sue opinioni, c’era da credere che in questo modo, anche se abietto, avrebbe avuto salva la vita. Disgraziatamente bisognava fare i conti con il fallimento della guerra in Ucraina che condannata da Nemcov quando pure nel 2014 appariva vittoriosa, la conquista della Crimea fu un successo, nel 2024 si mostra talmente penosa che Putin ha persino paura della sua ombra. Dopo due anni di bombardamenti ininterrotti su tutto il paese, Putin ha perso più di trecento mila uomini, una quantità di mezzi incalcolabile, oramai gli affondano una nave alla settimana nel Mar Nero, tanto che si è ridotto a fare alzare delle bare da morto volanti come i vecchi Tupolev ad elica, per prendersi una cittadina semisconosciuta chiamata Avdiivka, 120 chilometri sopra Mariupol. Testimonianza di una incapacità militare che avrebbe lasciato costernati persino i generali russi di Austerlitz. Anche perché il successo che probabilmente Putin conseguirà sul campo nasce dalla mancanza dei rifornimenti militari americani all’esercito ucraino.
Nelle ore precedenti alla morte di Navalny, il segretario di Stato americano Blinken ha espresso la sua costernazione per l’atteggiamento del Senato, dove l’ostruzione al pacchetto di aiuti all’Ucraina sta favorendo la ripresa dell’attività russa sul campo. Le battaglie che Putin vince, come avvenne a Grozny nel 1999, dipendono dal fatto che vengono combattute contro truppe scalcagnate come potevano essere quelle cecene. Gli ucraini che militarmente sono poco meglio dei ceceni con qualche drone turco anticarro hanno fatto ripiegare i russi subito nel Donbass nel 2022. Solo che la Russia possiede il potenziale per riarmarsi, l’Ucraina, come prodotto nazionale, ha solo il grano. Come biasimare il punto di vista del Senato statunitense? Tale la pochezza della potenza russa, che in termini geopolitici Putin l’Ucraina, se la potrebbe pure prendere tutta. Intanto, poi, dovrà riuscire a mantenerla, e comunque l’Ucraina è sempre stata sotto il controllo russo, non è che con l’Ucraina l’Urss è stata capace di vincere la guerra fredda e per inciso, Putin ancora deve entrare a Odessa. Di questo passo hai voglia. Tutti fattori che fanno dire al contribuente medio americano, attraverso i suoi rappresentanti, ma a noi, cosa ce ne viene? Al limite ci pensino quelle schiappe di europei a difendere l’Ucraina se proprio si sentono minacciati. Francamente, questo ragionamento non fa una grinza soprattutto per la parte che riguarda gli europei.
C’è solo una questione di principio, per il quale un regime vigliacco e canaglia come quello che inizia la campagna elettorale ammazzando gli oppositori in carcere, non merita nemmeno di prendersi le quattro mura in maceria di un buco ignoto come Avdiivka, Putin va affogato nel fango da cui proviene e va fatto subito. Per esperienza, c’è ancora da credere che l’America, al dunque, senta più il richiamo dei suoi valori fondamentali piuttosto che quello dei suoi stretti interessi nazionali. Quanto all’Europa per ora c’è poco da scommettere.