L’amico Roberto Lacchini del Pri di Ravenna ci ha inviato il seguente articolo che pubblichiamo volentieri
Il peggio è che arrivati al punto in cui siamo se non c’è qualcuno che pensa ad un piano industriale, energetico, sanitario, economico, paesagistico, urbanistico e tutte le altre cose che sono andate in scatafascio come le turbine giù a quaranta metri all’ottavo piano che ferme da talmente tanto tempo senza manutenzione poi scoppiano e “zero morti sul lavoro” e le casse dello stato dissanguate da inetti del:
“gratuitamente”, dei bonus a raffica e redditi a go go all inclusive con i soldi altrui insieme ai gesuiti degli affari loro, presto saremo con le pezze al sedere visto che da grattare, tassare e rincarare, non c’è più nulla dopo gli ultimi aumenti, e i comuni? si reggono in piedi con i proventi di autovelox e un grande lavoro di squadra alla ricerca dell’infrazione perfetta spennellando vernice azzurra a pagamento in ogni dove anche su ghiaia, ciotoli e sabbia.
Servirebbe ridistribuire le ricchezze oggi in mano, per dirne uno a caso; le banche, strano, ma va.
Le sfide sono due la prima sarebbe riuscire a riprodurle e rimetterle in campo, le ricchezze dicevo, lontano dalla ingordigia affaristica della sopra citata Società Per Azioni è la seconda e vera sfida.
Chissà forse si riuscirà a non doversi affidare a generosi e ben voluti, sempre dalla sopracitata SPA,
” favori” europei ben premeditati della serie: “debito statale interessi privati.”
Dicevo, ricchezze non da sperperare in propaganda e ricchi premi ma ricchezze da redistribuire nei settori strutturali che fanno funzionare questo paese.
Brutto da dire ma se falliremo come paese sarà con le banche colme di danaro…è il colmo.
E tutto per colpa di politiche che, a quanto pare se siamo ridotti a questo punto, tanto buone poi non lo sono state o per lo meno…per certi versi.
Un paesello con un potenziale grandissimo di cui andare fieri ma all’abbandono con erbacce e buche al pari di zone industriali e artigianali ridotte ad accampamenti di nomadi (per fare un esempio, brava gente, ci mancherebbe) e cumuli di spazzatura, grazie a politiche di tassazione “rimedia tutto’ e dissanguamameti vari ben assortiti concepiti dai nemici collettivi del padrone cattivo ed ecco il risultato; chi è furbo si trasferisce altrove e chi cerca lavoro continua nella ricerca e il tutto in un paese fatto da persone che sapevano mettersi in gioco e creare eccellenze, pil e lavoro dal nulla solo con l’entusiasmo e uno stato amico non socio maggioritario, altri tempi!
Che brutta pagina di storia dove tutto è chiesto e nulla dovuto, dove si fanno leggi sterili con sempre un secondo fine ben camuffato e scritto in piccolo fra le righe di migliaia di pagine e parole incomprensibili, ci siamo mangiati la paglia da sotto i piedi e non solo! Pure le maestranze ci siamo mangiati e il saper fare è un ricordo della prima Repubblica ora chissà cosa inventeranno gli azionisti che comandano gli scagnozzi politici e dissanguano il paese per fare buoni guadagni, forse una guerra? visto che la carta epidemia con le opacità Arcuriane e i decreti allarmistici su come lasciare le scarpe fuori porta e come lavarsi le mani accuratamente sono già state giocate.
Ma una cosa è certa non abbiamo più politici ma marionette in balia del loro stipendio e interessi altrimenti il paese non sarebbe ridotto così, ormai è chiaro, palese, sotto gli occhi di tutti e che si fa per nascondere il fatto? si cercano i fascisti si crea competizione e ci si dilegua in un campo lago…
Altri invece inventano opere impossibili come ponti o riforme Riformiste burocrantistiche, e poi ci sono gli altri quelli che pregano, pregano che non finisca il periodo di vacche magre propizio.
Serve un piano bello grosso come bello grosso dovrebbe essere il cassonetto dell’indifferenziata per le pulizie altro che riforme, qui serve una ripulita al Democraticiume in cui parassiti, acari e batteri furbastri sono a proprio agio.
E se invece fosse solo perché non sanno fare? Beh che cambino lavoro!