Perché mai stupirsi se il ministro della Cultura rivendica Dante alla destra? L’inno del fascismo, Giovinezza, sin dal 1925 si rivolge al sommo poeta e Mussolini in uno dei suoi slanci di retorica inconcludente asserì di voler morire sulle Alpi in Valtellina accanto alle ceneri di Dante. Giovanni Gentile, uno che sapeva di cosa parlava, aveva commentato il canto del Sordello definendolo come “pervaso da una filosofia di gran lunga superiore” a quella dei poeti classici, e fatto di Dante il precursore del pensiero italiano e dello Stato unitario; è lui “padre nostro, primo degli italiani” e meno male che tanta attenzione non venne data al povero Leopardi che con le sue sorti magnifiche e progressive irrideva l’illuminismo. Leopardi in senso classico sicuramente era più a destra di Dante, ma era storpio e quindi il fascismo lo lasciò da parte e questa è una fortuna.
Poi resta da chiedersi se il fascismo con le sue origini socialiste ed il suo afflato totalitario possa definirsi un fenomeno di “destra”, rispetto al liberalismo classico monarchico ed ecclesiastico. Qui viene in soccorso il pensiero di un grande dell’800 che anche amava moltissimo Dante, ma perché lo considerava un precursore dell’Europa non un nazionalista, ovvero Friedrich Nietzsche per il quale il socialismo appunto era “il fantastico fratello minore del quasi spento dispostismo, di cui vuole raccogliere l’eredità”. Per cui le aspirazioni del socialismo secondo Nietzsche sarebbero “quindi nel senso più profondo reazionarie”. Tutto si tiene, incluso il fatto che Hitler in Germania non voleva arruolare Goethe, troppo sospetto agli occhi dei nazisti che amavano il Faust perché non lo capivano o fingevano di non capirlo, “decidiamo noi cosa sia tedesco e cosa no”, disse amabilmente Goebbels ad un terrorizzato Fritz Lang, ed arruolò proprio il polacco filosemita, europeista, anti militarista e antipolitico in senso generale, Nietzsche, appunto, grazie ad un’opera censurata dalla sorella di Nietzsche. Goering, che non era un ipocrita amava dire “se sento la parola cultura metto mano alla pistola”, ma sarebbe il caso di rivoltare la frase, la cultura dovrebbe mettere mano alla pistola quando le si avvicina certa politica. Purtroppo la cultura non ha difese, chi vuole se ne appropria come preferisce e servirebbe un magistero morale per impedire tanto scempio.
Molto più interessante e suggestive sono le dichiarazioni rese dal vice presidente della Camera onorevole Rampelli e fondatore di Fratelli d’Italia ad una trasmissione televisiva per cui i giovani di destra, incluso lui stesso che apprezza Gramsci, condividono determinati miti della sinistra, ad esempio Guevara. Ora Gramsci e Guevara storicamente sono uomini contro, non solo il regime dominante, in quanto rivoluzionari, ma anche il loro stesso partito. Gramsci fu abbandonato dal Pci e soprattutto da Stalin, Mussolini voleva spedirglielo, perchè considerato, a ragione, trotskista. Guevara venne abbandonato a sua volta da Castro perché troppo critico del regime sovietico. Per cui in realtà sia Gramsci che il Che hanno oltre il lato romantico, valido più per Guevara che per il funzionario di partito Gramsci, anche un aspetto di dissenso alla Jan Palack altro eroe della destra. Ciò non toglie che questa condivisione estende ulteriormente la somiglianza fra destra e sinistra, cosa che dovrebbe preoccupare, perché quando si stese il patto Ribbentrop Molotov l’Europa venne soffocata. Vai ad escludere che domani se ne possa estendere in Italia uno Meloni Schlein, tanto per dire. Per ora bisogna essere lieti che per lo meno l’onorevole Meloni ed il suo partito abbiano una pregiudiziale verso Conte e viceversa, ma vai a capire cosa sia Conte ed i 5 stelle dopo cinque anni che sono sulla scena politica nazionale. Di destra? di sinistra? di centro? Sono oltre?
Per concludere con una nota culturale Klaus Mann, figlio di Thomas, nel suo diario annotava che per fortuna Hitler era un pazzo, avrebbe potuto allearsi con l’Inghilterra contro la Russia o con la Russia contro l’Inghilterra, invece sfidava entrambe. A Klaus, per quanto geniale come il padre gli mancava visione politica, Hitler non si sarebbe mai potuto alleare con l’Inghilterra perché l’Inghilterra democratica cacciò Chamberlain e decise la guerra. Hitler rimpianse invece di aver interrotto l’alleanza con Stalin che ammise di aver sottovalutato ed aveva ragione. Sinistra e destra sono lo stesso ed in genere pure i loro leader e la cultura non c’entra niente.
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