Il clamore suscitato dalla parole di Donald Trump riportate dal Washington Post, per cui se fosse stato presidente lui “avrebbe bombardato Mosca e Pechino”, è indice della perdita di senso da parte dell’opinione pubblica delle proporzioni fra le potenze mondiali. La sbornia del multipolarismo e della globalizzazione ha fatto girare la testa a molti. Trump, quali difetti possa avere, ancora è capace di orientarsi. A questo punto si capisce anche la frase che sembrava una spacconata, per la quale con lui alla Casa Bianca, la guerra sarebbe finita in dieci giorni. Finiva anche prima.
Nei mesi in cui la Russia addensava truppe al confine del Donbass, l’Ucraina è stata armata da Inglesi e american in maniera sufficiente a respingere un’offensiva improvvisata, per la verità, e a difendere Odessa da un attacco via mare. Una misura inevitabile dopo aver lasciato arraffare la Crimea a Putin con il colpo di mano del 2014. Sanzionare economicamente la Russia per una simile violazione della legalità internazionale fu un atto irresponsabile. Il Cremlino si è sentito di rilanciare, esattamente come avvenuto. Ancora più grave il profilo morale. Putin cancellava una compensazione voluta da Crusciov per i crimini commessi dallo stalinismo in Ucraina. Crusciov li conosceva perfettamente questi crimini costati almeno dieci milioni di morti, perché ne era stato diretto e responsabile coautore come segretario del partito bolscevico in Ucraina dal 1926 per almeno dieci anni.
Gli ucraini, si è detto e si dice ancora, erano prima kulaki controrivoluzionari e poi sono diventati proprio nazisti. Se è per questo, sono stati anche cannibali. Qualsiasi cosa dopo aver provato sulla loro pelle il dominio sovietico dal 1921 al 1941. Se l’America avesse bombardato Mosca il giorno dell’aggressione alla Crimea, in due ore tutto si sarebbe ridimensionato. Non c’era bisogno del nucleare e nemmeno dellai Nato. La base di Diego Garcia nell’oceano indiano conta Stealt B 2, e il nuovo modello B 21, un miliardo e duecento milioni di dollari ad apparecchio, venti in tutto. Altro che gli obsoleti e dismessi f 16, ferraglia del ‘900. I radar russi non sono in grado di intercettare lo Stealt. La Russia risponde atomicamente? Non conviene la guerra atomica alla Russia perché ammesso che riesca ad avere il tempo di colpire qualcosa, qui interviene la difesa Nato la cui efficienza si presume aggiornata, per lo meno dai capitoli di spesa che la Russia non copre sufficientemente, tornerebbe sotto attacco dei i bombardieri invisibili statunitensi di nuova generazione. Diego Garcia, non è sulle rotte di attacco russe, cinesi, coreane, iraniane e quant’altro. Non ci si arriva in nessun modo a Diego Garcia, da nessuna distanza. Cosa ha salvato allora la Russia nonostante tanta impudenza? Lo stesso criterio adottato dall’America e dall’occidente nel 1919 in Ucraina e nel 1956 in Ungheria. Quello che avviene al di la del fiume Neva è affare russo non occidentale. A Yalta, l’America fu molto generosa nei confronti di Stalin, quando con Putin, che manco può fare fucilare i patrioti polacchi per passatempo, è stata micragnosa.
L’Europa nel 1853, non l’America, intraprese una guerra per la Crimea, solo perché la Russia minacciava la Turchia e quindi il mediterraneo. Oggi la Russia annaspa nel mare di Azov che pure ha controllato dal seicento sino al 1991. In pratica la guerra in Ucraina è finita il giorno i cui la Russia ha dovuto lasciare l’Isola dei serpenti. Se poi i russi vogliono fare a pezzi gli ucraini, ovvero una loro popolazione sorella. abitanti di una regione dominata per tre secoli, la cosa non ha nessun rilievo strategico per l’Occidente. Al limite può irritare la sensibilità inglese. Londra di sicuro considera sue anche le acque che bagnano Mariupol. Diamo agli ucraini qualche arma per difendersi, badando che non possa colpire oltre confine gli amici russi e ci laviamo la coscienza, come Pilato le mani. Il vero motivo per cui i repubblicani in Senato erano contrari a dare le armi. A che servono se non le puoi usare? Se non puoi sparare oltre al cortile di casa?
Trump ha dimostrato di essere consapevole che l’aggressività russa infiamma tutta l’area, il medio oriente subito sotto il Caucaso e l’estremo oriente sino al Taiwan. A contrario dell’Ucraina, il Taiwan ha interesse strategico per gli Stati Uniti eccome, esattamente quanto ne aveva l’intera Indocina. Per cui la frase di Trump va presa per le prospettive future. L’Ucraina oramai è andata come è andata, grazie ad Obama e a Biden. Pechino sappia a cosa andrà incontro nel caso pensi davvero di minacciare il Taiwan e Pechino è persino più indietro della Russia nel suo potenziale atomico.
La guerra atomica, lo ricordiamo un’ultima volta, è una deterrenza per l’occidente, non per i russi che persero il confronto nel 1963 e non hanno più recuperato, Allora l’Unione sovietica aveva nel mirino 17 obiettivi sensibili, contro i 70 dei soli Stati Uniti. Nato, Australia, Giappone, oggi bisogna tenere in conto anche Australia e Giappone, erano fuori dai giochi. Crusciov,, educato al realismo marxista, si schierò con il papa. Putin, a maggior ragione, è un mistico delirante, dovrebbe fare altrettanto.