Nel caso lo scriveremo ogni giorno, l’unica condizione per la pace è che la Russia si ritiri dalle zone occupate militarmente dell’Ucraina. Non vi è un’altra possibilità ed è indecente parlare a vanvera quando la gente viene massacrata, le si distrugge la casa e le si minaccia la famiglia. Come è possibile non vedere quello che pure è evidente, lo spettacolo ignobile di intere città in macerie? Una missione di pace italiana, tedesca, francese, quella che chiede a gran voce il senatore Salvini, è stata già fatta all’inizio del conflitto, quando il presidente Macron, il presidente Draghi, il cancelliere Scholz, si sono recati a Mosca nel tentativo di dissuadere Putin dall’attaccare uno Stato sovrano e indipendente.
Fosse anche solo possibile trattare una soluzione pacifica partendo dal riconoscimento delle sedicenti repubbliche indipendenti e della Crimea, nel loro presunto diritto di adesione alla federazione russa, questa si potrebbe comunque mettere volentieri sul tavolo. Ma dovrebbe essere evidente persino ad un cieco che Mosca non si accontenta della secessione di una parte del territorio dell’Ucraina come pure avvenne con la Georgia. Il problema vero è l’Ucraina nel suo complesso, altrimenti sarebbe stato facile cingere militarmente i confini delle cosiddete repubbliche e porre le basi per un riconoscimento dello Stato di fatto. Invece abbiamo avuto un’offensiva su larga scala, una distruzione sistematica di centri abitati civili, un attacco furioso sull’ Azovstal, i missili inviati su Odessa e persino la città di Leopoli che più o meno tutto è stata nella sua storia, tranne una enclave russa.
A fronte di questo smaccato tentativo di espansionismo russo, cosa c’entra l’allargamento della Nato? Se si voleva l’assicurazione che l’Ucraina non ne facesse parte, dopo quanto è successo quale governo indipendente dell’Ucraina non chiederà la protezione della Nato? Oramai l’ha chiesta persino la Finlandia. La Nato si espande perché nessun paese limitrofo si fida della Russia, solo Salvini, Conte e Del Rio.
Pensare che la Nato possa fornire un qualche pretesto per l’invasione russa è una lettura fatta con occhi storti della storia. I paesi usciti dal dominio sovietico hanno chiesto immediatamente l’adesione alla Nato e l’Ucraina ora piange il giudizio sospeso della Nato nei suoi confronti, dovuto proprio per non creare tensioni con la Russia. La Nato non ha potuto rifiutare la richiesta della Polonia, o della Romania stati indipendenti da prima dell’annessione all’Urss, sperava di non doverne ricevere uno dall’Ucraina considerata una nazione solo con Lenin.
All’inizio di questo conflitto, anzi prima ancora che il conflitto si rivelasse in tutta la sua tragica catastrofe, questo giornale scriveva che ci sarebbero solo state due possibilità per la pace. Una avrebbe previsto lo smembramento dell’Ucraina e qui sono gli ucraini a doversi dire disponibili e non ne vogliono nemmeno parlare, anzi vorranno riprendersi la Crimea. La seconda soluzione era quello di sconfiggere Putin e le sue pretese revansciste. Sulla base di queste due sole soluzioni ognuno deve compiere la sua scelta secondo coscienza e secondo morale e noi repubblicani l’abbiamo fatta con la necessaria chiarezza al nostro 50° congresso nazionale. Tutto il resto nel caso migliore è propaganda, oppure una miserevole ipocrisia per lavarsi una coscienza sporca di sangue altrui.