Esperti di politica internazionale e governi occidentali dovrebbero iniziare a domandarsi per quale ragione la Russia, nel momento nel quale sta ottenendo dei successi oggettivi sul campo, dopo due anni fallimentari in Ucraina, senta comunque il bisogno di minacciare l’impiego di armi atomiche tattiche e non per puro scopo difensivo. Possibile che una banale “operazione speciale” porti sull”abisso della guerra atomica? A rigore, il Cremlino non avrebbe motivo alcuno di comunicare all’universo mondo una simile intenzione, se non altro per non allarmare i paesi confinanti. La Finlandia si è subito sentita nel mirino e anche se Helsinki si prepara da anni ad un possibile attacco, adesso ha un motivo più concreto per preoccuparsene. Putin sottovaluta il rischio di subirlo lui un attacco atomico preventivo, che pure dovrebbe incominciare a mettere nel conto, dal momento che per decenni la guerra atomica aveva come presupposto il solo vantaggio di chi riusciva a colpire per primo. Per cui al di là di quello che possano vaneggiare al Cremlino, la scelta è di un comportamento smargiasso, di chi si ritiene pronto a tutto sfidando le conseguenze avverse, Una strategia dell’intimidazione ritenuta vincente. L’Inghilterra ha sollecitato l’Ucraina a colpire la Russia nei suoi confini, cosa già avvenuta e Putin si dice pronto a sfoderare l’arsenale nucleare. Nessuno che lamenti il rispetto delle proporzioni nella risposta.
Anche se i russi si assicurassero il vantaggio di colpire atomicamente determinati obiettivi occidentali non potrebbero comunque impedire la replica devastante che li investirebbe. Lo si capisce facilmente guardando un mappamondo, i bersagli sensibili della federazione russa si riducono principalmente a Mosca e a Pietroburgo, quando Putin mai riuscisse ad annientare Londra e Washington, che balisticamente non è alla portata, non avrebbe risolto niente.
Il motivo per il quale la Russia ha perso la guerra fredda, oltre all’odio dei popoli assoggettati nei suoi riguardi, dipendeva dall’impossibilità di competere sul piano nucleare con l’Occidente. Per questo bisognerebbe chiedersi se davvero Putin pensa di aver risolto un gap che prima che militare è geografico. L’Unione sovietica era persino più avvantaggiata disponendo di basi avanzate in tutti gli ex paesi satelliti che oggi schierano i missili contro la Russia. La possibilità di impiego di armi atomiche dalla sola Kaliningrad, rimasta nella federazione, sarebbe altamente sconsigliato, visto il monitoraggio a cui l’avamposto collocato nella vecchia Prussia è sottoposto. Bisogna anche tenere presente che la guerra atomica non dispone di esperienza consolidata, ogni possibile test può essere soggetto ad imprevisti di qualsiasi genere, per cui uno lancia un missile e quello gli ricade sulla testa. Ne sa qualcosa Hitler con le famose v2. Non si creda che ci siano molte più certezze a riguardo di allora, al contrario. La bomba che esplode sicuramente è quella gettata da un aereo in quota, se non succede, come nel film di Kubrick, che non si apra il portellone. Tutto il resto è pura teoria astratta.
In un contesto tanto drammatico e delicato, si potrebbe essere a pochi passi dal baratro, il ministro della Difesa Italiano, onorevole Crosetto ha deciso di rilasciare un’intervista a il Messaggero per dire che “nessuno ci assicura che Putin si fermerà alla sola Ucraina”. Il ministro ritiene e c’è da credere a ragione, “evidente” che Putin “ha in mente un ordine internazionale in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni”. Davanti a simile diagnosi, non si capisce perché mai Crosetto possa anche essere propenso a pensare, come ha detto “che Putin non sia un folle totale”. Dispiace, è un errore grave del ministro, perché i folli totali siamo noi se ci rimettiamo alla razionalità di un personaggio che crede solo nell’uso della forza. Un teppista simile va riportato all’ordine esercitando una potenza più grande. Possiamo anche decidere che tale potenza non valga la pena di impiegarla per l’Ucraina che ad occhio e croce sembra già stata abbandonata al suo destino, ma ad un dato momento bisognerà pure usarla. Lo ha spigato persino Crosetto, Putin non ha nessuna intenzione di fermarsi. L’Ucraina è solo il primo piatto.
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