Partiamo dal numero degli astenuti, perché è il vero dato attorno a cui occorrerà ragionare. Astenuti che hanno sfiorato il 90%. Solo l’11,33% del corpo elettorale romano è andato a votare. Vince le suppletive di Roma Cecilia D’Elia, del Pd, con il 59,43% conquistando così il seggio della camera dei deputati lasciato libero dal sindaco Gualtieri. Il centrodestra ha preso il 22,42% dei voti con Simonetta Matone e Valerio Casini, il candidato appoggiato anche dall’unione romana del Pri il 12,93%.
«Abbiamo quasi fatto tredici», scherza Michele Polini, citando la battuta di Renzi su Casini. «Il risultato dimostra che c’è un centro liberale e democratico su cui si può lavorare. Un elettorato che è stufo delle solite logiche di contrapposizione e che vuole una politica diversa, fatta di concretezza e non di polemiche e di esasperazione. Certo, va considerato il risultato della disaffezione alla politica. La metà degli italiani non va più a votare e domenica scorsa questa percentuale è salita ancora. Questo perché non viene percepita, la politica, come qualcosa di serio, uno strumento dei cittadini, ma solo una vuota gestione di potere e di consenso. Dobbiamo fare in modo che cambino idea».