Nella giornata di ieri, tutti i missili da crociera lanciati su Kyiv, il numero è rimasto imprecisato, sono stati intercettati e distrutti. La risposta russa alla cosiddetta controffensiva ucraina è un intensificarsi dei bombardamenti sul territorio, generalmente, di scarso effetto. La situazione in Ucraina è quella che gli analisti definiscono di “stallo”. I marines ucraini hanno oltrepassato il Dnepr e farebbero meglio a tornare indietro, i russi continuano a martellare Avdivka e perdono anche mille soldati al giorno. Non c’è particolare fretta che il Congresso americano deliberi nuovi aiuti all’Ucraina, in quanto fino a luglio tutto resterà uguale, si tratta invece di capire cosa l’America voglia fare dopo quella data. I russi hanno il vantaggio che nessuno li bombarda a casa loro e Putin che si candida ad un nuovo mandato presidenziale, diverrebbe più longevo di Andreotti. Mosca può anche lasciar morire dieci milioni di suoi soldati pur di tenere il punto in Ucraina, carne da macello di cui non importa a nessuno. Il segretario dell’Onu Gutierrez starnazza ogni giorno contro la reazione di Israele a Gaza e non ha mai emesso un fiato sull’Ucraina nemmeno davanti alle fosse comuni di Bucha che pure avrebbero dovuto ricordare quelle di Srebrenica o del Ruanda, zone in cui l’Onu era presente con le mani in mano.
Zelensky da parte sua non può perdere nemmeno i duecentomila uomini che avrà già perso finora. L’esercito russo è in grado di ricostruire i suoi ranghi, cosa che fece persino durante le guerre napoleoniche, quando l’Ucraina un esercito vero e proprio lo ha costruito negli ultimi vent’anni. E così come i russi impararono a combattere con successo Napoleone, con il tempo riusciranno persino ad avere ragione sugli ucraini se verranno abbandonati. In tal caso avrebbe ragione Biden, la Russia piegata l’Ucraina, perché mai dovrebbe fermarsi? Davvero qualcuno crede che Putin voglia difendere il diritto delle popolazioni russofone del Donbass, quando elimina i suoi collaboratori più stretti? Putin sta ridisegnando il piano di espansione di tutti i suoi predecessori, per cui i prossimi ad essere minacciati sarebbero i paesi Baltici, la Svezia, la Polonia, non necessariamente in quest’ordine. Terminata la guerra in Ucraina si aprirebbe una nuova guerra dei setti anni in Europa, sempre che Putin non muoia prima del termine del suo prossimo mandato che probabilmente ha già in tasca. Poi noi abbiamo il professor Panebianco che su il Corriere della sera vede la tempesta perfetta, un’elezione presidenziale di Trump nel prossimo mandato. Premesso che Trump potrebbe essere arrestato, non è che noi possiamo pretendere che l’America domani faccia le politiche che vogliamo. Oggi si può subito far aderire l’Ucraina alla Nato in modo di anticipare a contatto diretto con Putin invece di rinviarlo. Putin è pronto alla guerra atomica? Non lo erano Crusciov e Breznev, molto più potenti di lui, che nemmeno riesce a colpire una Kyiv sotto schiaffo, Come pensa Putin di colpire Londra, Berlino, Parigi, Washington contemporaneamente, dal momento che tutte queste capitali dispongono di armi nucleari nel loro territorio.
Zelensky qualche mese fa, quando era più allegro amava raccontare una barzelletta dove un oligarca chiedeva a Putin della guerra e quello gli rispondeva abbattuto che non andava troppo bene, abbiamo avuto duecentomila morti. E l’oligarca per tirar su il morale del suo capo gli chiedeva e la Nato quanti morti ha avuto? La Nato non è ancora arrivata, rispondeva Putin, Se la Nato non arriva in Ucraina, avremo regalato la vittoria a Putin.
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