Lo Isw, l’Institute for the study of war di Washington l’unica organizzazione internazionale in grado di fornire un quadro attendibile dei conflitti nel mondo incrociando dati e fonti e disponendo di suoi osservatori satellitari, da diversi mesi, praticamente dallo scorso settembre, è parca di valutazioni sulla situazione in Ucraina. Da quello che si poteva capire, l’Istituto non riusciva ad interpretare i vantaggi dell’avanzata russa in Donbass rispetto all’offensiva ucraina nel Kursk. In pratica la mossa di Kyiv aveva spiazzato gli analisti che si attendevano un’incursione di poche ore e non un posizionamento delle forze ucraine che dura da agosto e si sono divisi fra coloro convinti che Zelensky avesse fatto un azzardo tale da veder crollare il fronte da un giorno all’altro e chi valutava i tempi di reazione russa troppo lenti. Ieri George Barros, uno dei massimi esperti dell’Istituto è tornato a parlare alla Cnn. con idee abbastanza chiare. La Russia ha aumentato la pressione nell’area di Kupiansk, nel nordest dell’Ucraina. La città era stata liberata dagli ucraini a settembre 2022, e dovesse cadere una seconda volta, consentirebbe di sviluppare nuovi piani d’attacco contro Kharkiv.
Anche Kurakhove è a rischio eppure secondo Barros la perdita di Kurakhove non costituirebbe un particolare vantaggio a livello strategico per Mosca. Sono mesi che la città, 18 mila abitanti, sembrava prossima a capitolare ed invece, i reparti ucraini ancora resistono tanto che non si capisce il senso di un’offensiva tanto costosa in termini di mezzi uomini e risultati. E questo diventa il simbolo della situazione sul campo. Anche perché Kurakove è un ripiego rispetto a Pokrovsk’, l’obiettivo principale fallito per cui la Russia ha cambiato piano. Morale, dall’inizio dell’anno, dopo aver conquistato le rovine di Avdiivka, l’esercito russo ha guadagnato circa 40 km di terreno. Se si considera che Putin ha perso 5 divisioni di tank in nove mesi e altri duecentomila uomini, allo ‘Isw dubitano che la Russia abbia fatto un affare. Per Barros si tratta di “un risultato terribile”..
La Russia ha più uomini e più armi, adesso ha schierato persino i nord coreani, quando l’Ucraina ha alleati che non le consentono di colpire con le loro armi nemmeno oltre confine le postazioni vicine. E pure ancora Putin deve cacciarla dal Kursk cosa che sarebbe dovuta avvenire l’ottobre scorso. Secondo l’Isw il rapporto temporale è a svantaggio della Russia quanto dell’Ucraina. L ‘inflazione galoppa, le aziende faticano a reperire forza lavoro, i tassi di interesse sono schizzati al 21%. e poi. c’è il flop dell’ultima parziale mobilitazione per questo sono arrivati i nord coreani.. Per cui Barros si è detto sicuro che se la coalizione internazionale occidentale, compresi gli Stati Uniti, continuerà a sostenere gli ucraini per i prossimi 12-16-18 mesi, la Russia rischia di uscirne con le ossa rotte., nonostante l’assenza di reazione ucraina sul campo. Ovvero la tattica puramente difensiva risulterebbe vincente, cosa che in guerra non si è mai visto, ma questo è un conflitto piuttosto anomalo. Il problema è solo se i cosiddetti partner dell’Ucraina hanno voglia di prodigarsi ulteriormente.
La Germania ha già declinato, non perché Scholz pensi che abbia vinto la Russia, ma perché fra sei mesi non sa se sarà ancora al suo posto. L’Inghilterra invece non può mollare. La flotta russa ora è scomparsa dal mar Nero e in caso di vittoria in Ucraina potrebbe tornare a scorrazzare per il Mediterraneo fino a presidiare il canale di Suez. L’America invece, dopo due anni di sostegno, non può iniziare una nuova presidenza cedendo a Putin l’Ucraina come quella precedente, cedette l’Afghanistan ai talebani. Biden fu costretto dalle disposizioni prese da Obama,, Trump sarebbe il solo responsabile ad aver ampliato non la potenza americana ,ma quella Russa e dei suoi alleati. L’Ucraina oramai è solo un tassello su una dorsale che dal 38esimo parallelo arriva fino a Teheran. Invece dell’America “prima”, avrebbe l’ America “catastrofe”.
licenza pixebey