Quando la signora Le Pen ha detto che l’Ucraina non avrebbe mai potuto bombardare la Russia con le armi francesi, ha perso il voto dei nazionalisti in pochi secondi. La Francia ha bombardato i russi dal 1798,è entrata a Mosca con la sua armata e ha di nuovo bombardato i russi in Crimea 43 anni dopo. Nel secolo scorso un suo illustre presidente che litigava con gli americani perché voleva un’Europa unita “dall’Atlantico agli Urali” appena ci fu l’ombra di un conflitto atomico, non esitò un istante nel dire che avrebbe usato le bombe francesi contro la Russia. I francesi non si appassionano, vero, alla questione ucraina. Vedono gli ucraini come i cosacchi, identici ai russi e detestano entrambi. Quello di Marine Le Pen è stato un errore di valutazione madornale. Poi come si è visto ci sono gli internazionalisti, pacifisti, stalinisti, in Francia, eccome, e quelli non votano a priori per il partito della signora, per cui i giochi si sono chiusi alla faccia dei sondaggi.
Se questo non bastasse, lo scontro nazionalisti internazionalisti sul modello anni ’30, mancava solo Leon Blum nel Front Populaire, ha risvegliato i liberal di Macron che sono tornati a votare in massa. Per sapere se En Marche è il secondo partito, bisognerà contare i seggi uno ad uno e capire come si compone lo schieramento di sinistra con i socialisti, comunisti, ecologisti, non si sa che altro. E poi attenzione ai gaullisti che hanno rifiutato l’accordo con la destra e che dispongono di un certo numero di parlamentari. La Francia è ingovernabile? Un parolone. Intanto la Francia è un sistema semipresidenziale, per cui il capo dello Stato resta saldo, poi il suo partito è perfettamente in grado di dare le carte. Macron aveva svuotato la sinistra ed il centro, ha ricreato ora la sinistra per sconfiggere la destra e sarebbe anche in grado di recuperare i socialisti per dare un nuovo governo alla Francia. Un capolavoro politico, che potremmo chiamare semplicemente, Grandeur.
Bardella, poverello, c’è rimasto male e non ha trovato di meglio che imprecare contro il sistema elettorale. Francamente la cosa non lo aiuta. Se non gli piace il doppio turno c’è il sistema proporzionale dove sarebbe andata anche peggio. La desistenza è un espediente innaturale, ha detto, ma questo quando fallisce, perché poteva benissimo avvantaggiare il suo movimento se era davvero innaturale. Se invece funziona, è naturale eccome. La maggioranza della popolazione nei collegi ha preferito persino un bollito come Hollande ai candidati della destra, su questo dovrebbe riflettere il giovanotto.
Qui da noi ci sarà da divertirsi. Salvini voleva il voto dei cittadini, lo ha avuto, dritto stampato in fronte. Adesso lor signori vadano a dire all’Europa di considerare il peso elettorale dei singoli paesi, e l’Italia conterà ancora meno visto il suo isolamento. Persino l’Albania, che vogliono portare nella Ue, è socialista. Sarebbe il caso che il governo Meloni si iniziasse a guardare intorno. Le resta giusto Orban che fra l’altro si è fatto pure un gruppo proprio e tanti saluti. Ecco, questo potrebbe aiutare l’onorevole Meloni, se si sveglia.
Emanuel Macron officiale page