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Biden a Varsavia la nuova frontiera democratica dell’Occidente

Riccardo Bruno di Riccardo Bruno
22 Febbraio 2023
in L'editoriale
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La folla che ha accolto il presidente Biden a Varsavia non sarebbe stata francamente immaginabile in un altro paese europeo, perché nessun paese europeo vede l’aggressione russa all’Ucraina come la vede la Polonia. La Polonia sa perfettamente che i russi non hanno mai inteso rinunciare al suo territorio, esattamente come non possono accettare l’idea di perdere quello ucraino e se ritengono che gli ucraini debbono essere sottomessi, dai tempi di Ivan il Terribile sono altresì convinti che i polacchi non debbano nemmeno esistere.

E’ uscito in Italia il libro di Vera Politovskaja sulla madre Anna, la giornalista assassinata, un caso sicuramente, il giorno del compleanno di Putin. Intervistata in una trasmissione Rai, Vera ha detto, compiangendo il vittimismo criminale di Putin, di non voler togliere alla Russia il merito di aver combattuto il nazismo, non fosse che la Russia ha combattuto il nazismo solo quando il nazismo le si è rivolto contro. Senza un accordo con la Russia, Hitler non avrebbe mai attaccato la Polonia, perché la Polonia fu spartita fra la Russia e la Germania e senza l’accordo con la Russia mai avrebbe potuto attaccare la Francia. Se la Russia si fosse schierata con le democrazie nel 1939, non ci sarebbe stata la seconda guerra mondiale o sarebbe finita entro un anno. Le materie prime che sono servire ad Hitler ad attaccare la Russia, gli sono state fornite dalla Russia stessa fino al giorno prima del suo attacco. I russi hanno combattuto il nazismo per salvare loro stessi non per salvare l’Europa e quando sono rimasti nei paesi che dovevano essere liberati si sono comportati come i nazisti, secondo estoni e lituani, molto peggio. Gli americani invece hanno combattuto per salvare l’Europa e darle un ordinamento democratico per vivere in pace. Questo lo sanno i polacchi ed in linea di massima gli altri paesi europei del blocco dell’est. Perché in Germania, in Francia e soprattutto in Italia, le idee sono più confuse. Una giornalista Mediaset ha commentato entusiasta la visita di Biden in Polonia dicendo “gli americani ci hanno liberato”. Si, da noi stessi, principalmente. E ancora ci dovrebbero liberare di quelli che credono che la Russia non abbia tutti i torti, che la Nato ha provocato, che la colpa dell’aggressione è di Zelensky, che non bisogna dargli le armi perché c’è l’escalation, idiozie che si sentono solo in Italia, il paese in cui è nato il fascismo che entusiasmò l’Europa occidentale ed orientale molto più di quanto oggi l’Europa si entusiasmi per Biden , esclusa per l’appunto la Polonia. Già a Praga Biden avrebbe meno folla, Slovacchi e cechi hanno patito meno dei polacchi sia il nazismo che il comunismo, perché il loro Stato era sottomesso, si, oltraggiato, pure, ma riconosciuto come tale dai tedeschi e dai russi.

Ognuno può raccontarsi la storia come meglio gli pare, e gli americani hanno una loro versione. Per la quale la Francia capitolò in un mese contro un esercito più debole, e comunisti e socialisti francesi inneggiarono a Hitler in un governo collaborazionista con le truppe di occupazione. Un giovane Mitterand era impiegato a Vichy. Secondo questa versione della storia statunitense, in Italia prima del ’43 gli antifascisti si contavano sulle dita di una mano e che fino al ’45 gli attendisti erano il triplo dei partigiani. Ancora peggio la situazione della Germania che dovette essere ridotta in cenere per ricostituirsi democraticamente. Tutti i popoli europei hanno avuto una lunga frequentazione con il fascismo senza mai metterlo in discussione, esclusi gli inglesi, ovviamente ed i polacchi che nonostante si fossero anche dati un governo fascista, dal fascismo furono abbandonati. Biden non può dunque essere sicuro che l’Ucraina, mai vincesse la guerra, non possa a sua volta scivolare in una deriva incontrollata. Non c’è nessuna rassicurazione sul progetto democratico dell’Ucraina, l’occidente ne difende l’indipendenza come il diritto all’esistenza di un popolo. Si fa affidamento sulle illuministiche “magnifiche sorti e progressive” e sui possibili legami di sussistenza, gli stessi che hanno tenuto saldo il rapporto post bellico fra gli Usa e noi. Ma se l’amministrazione americana vuole qualcuno di cui potersi fidare ciecamente, questa è la Polonia. Solo la Polonia senza la democrazia a difenderla, cesserebbe di vivere come paese libero. A loro volta i polacchi sanno che solo l’America può fornire loro la piena garanzia di vivere anche domani. E’ la Polonia la nuova frontiera democratica dell’Occidente.

CCO

Tags: Biden. Varsavia
Riccardo Bruno

Riccardo Bruno

Riccardo Bruno si è laureato in Storia della Filosofia presso l'Università di Roma La Sapienza nel 1988. Dal 1987 al 1989 collabora all'Ufficio esteri del PRI diretto dall'onorevole Vittorio Olcese. Dal 1994 è capo ufficio stampa del PRI, dal 1995 giornalista professionista iscritto alla stampa parlamentare. Nel 1999 è capo redattore de La Voce Repubblicana. È stato poi editorialista per il Foglio di Giuliano Ferrara e l'Indipendente di Vittorio Feltri. Dal 2019 è prima vice direttore de La Voce Repubblicana e poi direttore politico

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