A conti fatti Zelensky avrebbe bisogno non solo dei Patriot che chiede praticamente senza speranza, ma di almeno 800 mila proiettili di artiglieria, quanto agli aerei, vuole gli F16, si può dire abbastanza tranquillamente che se li può scordare. Mai ottenesse tutte queste provvigioni il suo esercito sarebbe, tecnologicamente superiore a quello russo e sovrasterebbe quello degli Stati europei. Cambia il governo, spostandosi politicamente, e l’Ucraina diventa la nuova minaccia, equipaggiata dallo stesso occidente. Il Congresso Usa non cederà mai.
Che poi l’Ucraina possa resistere nelle attuali condizioni è cosa molto difficile, in quanto i russi dispongono di un’industria militare a tempo pieno che impiega venti milioni di addetti, ha gravi carenze strutturali, ma l’Ucraina non ha nessuna industria competitiva. In particolare i droni russi valgono quelli artigianali degli ucraini, e i russi ne hanno dieci volte tanti. I russi non mandano più i carri armati in parata sulle autostrade e solo questo è stato un gran passo avanti, a cui si aggiungono degli accorgimenti tattici di assalto per la prima volta efficaci. In ogni caso, nonostante la netta superiorità di effettivi, avanzano con una lentezza tale che giusto la primavera e l’estate dovrebbe consentir loro qualche vantaggio. Per cui anche dei rifornimenti a spizzichi e bocconi dati all’Ucraina, qualcosa l’occidente si inventerà, potrebbero tenere il quadro militare ancora invariato, per lo meno sino al prossimo anno.
L’amministrazione Biden ha sempre precisato che l’Ucraina non ha mai chiesto soldati, è un paese sopra i 50 milioni di abitanti, anche se dopo più di due anni di combattimenti e grazie ad una controffensiva forsennata, la situazione è molto peggiorata, soprattutto per quanto riguarda le perdite. L’ipotesi di Macron di inviare le truppe è dunque qualcosa di meditato che si fonda sull’analisi della guerra e delle sue prospettive e che bisogna saper valutare. Vero è che è stata precedente all’attentato compiuto a Mosca.
In queste condizioni, probabilmente a proposito, il presidente Biden ha alzato i toni chiamando Putin, pubblicamente, un macellaio. Titolo questo pertinente, anche se tardivo. Putin se l’era già ampliamente guadagnato in Cecenia ed i democratici statunitensi allora non se ne preoccuparono. Una ragione per cui prima al Qaeda e poi l’Isis hanno accumunato americani e russi come il principale nemico da abbattere. Fino al 2014 russi e americani hanno saputo mantenere una reciproca collaborazione di intelligence, rivelatasi efficace. Tanto che Putin ha pensato di aver risolto il problema e di poter tornare al suo piano di espansione. Messe le cose a posto in Cecenia, riprendersi l’Ucraina. Poiché Putin non commette errori, la strage di Mosca è stata attribuita dai media russi, nonostante le rivendicazioni, agli ucraini e ai loro alleati, La Russia verrà divorata dall’interno. Gli islamisti sono dentro la federazione, non fuori. Dieci milioni di mussulmani tra il Cabardino-Balcaria, la Karacaj-Circassia, la Baschiria, il Tatarstan. Bastano quattro di questi per regione a fare un esercito, mentre non è detto che duecentomila poliziotti riescano a snidarli, Tutto sommata è plausibile che non ci sarà bisogno di inviare truppe a Zelensky. Ci penseranno i terroristi in Russia a rallentare Putin.