La Direzione nazionale del Pri ha approvato la relazione politica del segretario Corrado De Rinaldis Saponaro e i bilanci del partito. Il segretario ha voluto ringraziare innanzitutto i candidati alle europee e tutti coloro che si sono impegnati in una campagna elettorale che è stata molto difficile, ma che ha rappresentato un altro passo importante per il rilancio del Pri con il suo simbolo. In Calabria ed in Campania si è assistito ad un vero entusiasmo che ha portato a Napoli all’adesione di un consigliere regionale al Pri e nel complesso, con il voto delle amministrative, si è visto come i repubblicani stiano risalendo in molti comuni italiani. La delusione per non aver superato lo sbarramento delle elezioni europee, non può ignorare come una formazione completamente nuova assemblata sulle istanze del gruppo liberale democratico europeo abbia saputo raggiungere comunque il consenso abituale per quell’area, considerata la competitività di una lista che pure aveva recentemente sempre lavorato per l’unità. Il segretario nazionale ha indicato le prossime elezioni amministrative di ottobre come un obiettivo importante dove verrà confermato lo stesso schema politico tenuto finora.
Per quanto si possa essere preoccupati della situazione internazionale, anche per la delicatezza degli eventi che stanno caratterizzando la la campagna elettorale negli Stati Uniti, la Direzione ha espresso il suo apprezzamento per la riconferma di Ursula von Der Layen ai vertici della Commissione europeo e constatato con preoccupazione le divisioni interne al governo italiano. In particolare nel dovere affrontare una politica di sostegno all’Ucraina, la frattura esplicita fra Fratelli d’Italia e Lega può portare a risvolti imprevisti. Il segretario nazionale Saponaro De Rinaldis nella sua relazione ha sottolineato come sia fondamentale per l’Europa la difesa dell’Ucraina e come la Nato resti la maggiore garanzia di sicurezza per l’intero continente. Il Pri ribadisce poi il sostegno ad Israele che pure deve saper raccogliere le critiche che da quel paese provengono verso le politiche di Netanyahu. La situazione economica che la Direzione ha messo sotto esame, appare tutt’altro che incoraggianti. Se domani in America prevalesse una linea di dazi commerciali, le esportazioni italiane, la principale risorsa in attivo del paese, entrerebbero in crisi, e non si vede dalle misure del governo nessuna capacità di contenere il deficit ed il debito in aumento e tantomeno un piano per la crescita.
La Direzione nazionale infine ritiene che la campagna referendaria contro l’autonomia possa rivelarsi facilmente un boomerang per i suoi promotori ed intende concentrare tutti i suoi sforzi per impedire che la riforma costituzionale del cosiddetto “premierato” possa, se approvata, provocare un danno molto grave alla vita democratica di una Repubblica parlamentare come la nostra.