La regione di Kherson era stata già liberata nel settembre del 2022, circa settemila i militari russi fatti prigionieri, ma resta una delle poche zone di contatto fra i due eserciti, l’altro è Zhaporizha, dove si combatte frontalmente, anche se con scarso successo di entrambi i contendenti. Mentre la fase di offensiva ucraina è concentrata su obiettivi militari ben definiti, l’impiego di droni e missili ha praticamente costretto la flotta russa a lasciare il porto di Sebastopoli, i russi colpiscono principalmente a casaccio, come è avvenuto a Kharkiv dove sono state uccise 50 persone fra donne vecchi e bambini. Dal 1922 la popolazione ucraina subisce questo trattamento. Prima la Nkvd ti gettava nudo per strada d’inverno, ora ti arrivano i missili Iskander in testa. Putin sta conducendo una guerra di sterminio e di crimini contro l’umanità come e peggiore di quella di Stalin. Stalin intervenne in Ucraina, perché l’Europa l’aveva abbandonata dal 1917, altrimenti ci avrebbe pensato due volte..
Una differenza profonda che presume l’impegno della Russia in una guerra fallita dal primo momento. Dopo più di 600 giorni la Russia non ha nessun obiettivo militare a breve, medio termine. I russi hanno smesso di avanzare e si sono trincerati impegnandosi in bombardamenti missilistici di pura intimidazione. L’unica strategia è quella del logoramento, quella di Kutuzov che pure adottava contro l’esercito più forte al mondo, non contro uno di contadini ed elettricisti. La Russia è pur sempre una potenza mondiale negli armamenti con una industria che impiega venti milioni di individui nella produzione bellica e questo fin dal 1943, quando era in grado di produrre quattro volte i tank della Germania nazista. Va anche detto che nonostante la superiorità schiacciante dei carri sul campo, come si vide a Kursk, i risultati russi furono inconsistenti. I tedeschi persero un carro contro dieci, e fu solo lo sbarco alleato in Sicilia ad aprire la strada all’Armata rossa perché i tedeschi furono costretti a ritirare le loro divisioni quasi intatte e vittoriose. L’Ucraina anche se non viene attaccata alle spalle, non dispone del potenziale bellico d’avanguardia della Germania nazista capace di ridicolizzare la Francia in tre settimane. A rigore, l’Ucraina non ha nemmeno un’armata. Se la sta costruendo a guerra in corso.
L’Unione sovietica rispetto allo zarismo che si era abbarbicato in un conflitto mondiale senza costrutto alcuno, aveva mostrato un soprassalto di realismo. L’accordo con la Germania nazista fu esemplare in questo senso. Moralmente e politicamente deprecabile, assicurò a Stalin la sopravvivenza. Lo stesso realismo indusse Stalin a tracciare un confine definito di separazione fra zone di influenza a Yalta, tale che quando provò a forzare la mano in Grecia, misurata la dose di resistenza, si ritrasse. Anche gli exploit dei suoi successori, Crusciov, Breznev, furono contenuti. Crusciov mollò la presa su Cuba alla prima avvisaglia, Breznev quando vide i rifornimenti di cui godevano i mujaddin, rinunziò subito all’Afghanistan. Dieci anni di guerra in Afghanistan sono costati all’Unione sovietica 25mila morti, quasi tutti negli ultimi due. La stessa perestrojka e la fine dell’Urss è un’eredità di questo socialismo “scientifico”, basato sui fatti, subentrato al misticismo della vecchia classe dirigente zarista. Nonostante Putin si sia formato nel Kgb ha la stessa visione messianica dell’o zarismo epoca precedente, con Dugin al posto del monaco Rasputin e Dugin, rispetto a Rasputin, è un mistico autentico. Quando Putin dice che lui combatte per i suoi principi dice una cosa vera, combatte per una Russia che deve spingersi sino all’Atlantico. Un simile fanatismo non si accontenta dell’Ucraina. La Santa Russia deve arrivare ai caraibi per educare un mondo corrotto dal fenomeno degenerato e decadente dell’occidente democratico che con i suoi politici depose il trono e l’altare e con i suoi filosofi, sostenne che la realtà era puramente razionale. Perso il marxismo, per quanto corretto da un assassino come Lenin, i russi sono tornati dritti al medioevo.
Da parte sua l’Occidente non ha ancora compresa la posta in gioco. Quando si propone un negoziato di pace, magari lasciare ai russi una fetta di Ucraina, non si sa di cosa si sta parlando. Per avere la pace non negozi con una cricca di maniaci come quella insediata al Cremlino, le infliggi un colpo mortale che non possa più rialzarsi. Bisogna porre fine al governo di Putin e bisogna coinvolgere la Cina, che sarà minacciata dalla Russia quanto noi. Pensare che Zelensky o chi per lui, possa svolgere da solo quest’opera di contenimento è una pura illusione. La Russia infatti sta rimettendo mano al programma nucleare. Oggi non è in grado di fare una guerra atomica, sparirebbe dalla faccia della terra in un’ora. Domani, se le si consente di aggiornarsi, chissà.
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