La narrazione della cosiddetta “operazione speciale”, voluta dal presidente russo Vladimir Putin prevedeva che le due repubbliche di Donetsk e di Luhansk godessero di un territorio nel Donbass ancora più esteso, perché l’Ucraina si era impossessata di una regione russofona al 35 per cento della popolazione. Questo era tanto assodato che l’esercito russo attaccata Mariupol, il principale porto sul mare di Azov, si era sparso su tutto il territorio nazionale ucraino, senza nemmeno preoccuparsi di una regione che avrebbe dovuto interamente insorgere per liberarsi dei nazisti di Kyiv.
Ebbene, escluso Mariupol, i russi sono stati respinti ovunque e si sono messi a bombardare le città del Donbass radendole al suolo per conquistarle una ad una. Quattro mesi di guerra per occupare una Regione che oltretutto mai nessuno riteneva si potesse difendere e di cui pure ne è stata presa solo la metà.
La conquista del 50 per cento del territorio del Donbass è avvenuta dopo che le forze militari ucraine, esclusi i difensori dell’Azovstal, si sono ritirate. Il motivo è perché inferiori in armi ed equipaggiamento. Appena saranno rifornite di quello che loro bisogna riprenderanno la guerra agevolmente. Fino a quando i russi non ripopoleranno con altre nazionalità i territori fatti evacuare dai bombardamenti, torreggeranno su delle macerie.
Putin è riuscito a rafforzare i sentimenti antirussi di tutta l’area, esteso e allarmato la Nato e fatto sorgere un fronte di combattenti in un paese in cui mai era esistito, l’Ucraina. Senza contare lo spreco di armi e munizioni convenzionali che non sappiamo quanto sarà in grado di rimpiazzare. A breve il Cremlino sarà obbligato a rendersi conto della vanità dell’azione militare intrapresa e visto l’assoluta follia dimostrata, Hitler era un capo militare prudente in confronto, Putin potrebbe pensare all’arsenale atomico come ultima ed estrema risorsa. Ed è un rischio che tanti paventano, perché avendo già perso la guerra, non si sa di cosa possa essere capace un simile individuo. Non si vede davvero quale trattativa si possa intraprendere dopo quanto avvenuto.
L’incognita è se l’insieme dei vertici russi acconsentiranno mai ad una simile ipotesi autodistruttiva. Come è mai possibile che da un’operazione speciale, si arrivi ad una guerra nucleare? Questo Putin dovrà pur spiegarlo alla sua cricca, se non al suo popolo.
È quasi inevitabile avere impressioni sbagliate sull’organizzazione del comando di un regime dispotico, in particolare, quando si tratta della Russia. Come nell’Impero Romano, l’obbedienza appare cieca e tale da sfidare qualsiasi illogicità. Eppure, ad un dato momento anche gli imperatori vengono assassinati. Stalin, molto più saldo al potere di un imperatore romano, morì improvvisamente ed inavvertitamente, quando spinse nel cerchio repressivo i suoi stessi principali collaboratori, Molotov per esempio. Come dovrebbe essere facile da comprendere la storia non è in grado di fornire una documentazione scientifica della morte di Stalin e delle sue cause. Tutto venne manipolato radicalmente ed i medici curanti furono i primi ad essere deportati o fucilati. In compenso è ben chiaro come la Russia per quanto avvolta da una coltre di mistero, sappia cambiare ancora più rapidamente strada e leadership di quanto riescano le instabili democrazie. È un elemento storico da tenere sempre a mente.