Con 61 preferenze, 3 schede bianche e tre disperse il Consiglio nazionale del partito repubblicano italiano riunitosi a Roma il 29 maggio scorso ha eletto a scrutinio segreto Corrado De Rinaldis Saponaro segretario nazionale. De Rinaldis Saponaro nel ringraziare i consiglieri nazionali ha detto che la guida del partito repubblicano in un momento tra i più delicati della storia europea richiede oltre all’impegno civile anche rivolgersi al complesso della nostra tradizione, che insieme a quella liberale, cattolica e socialista è riuscita all’indomani del secondo conflitto mondiale, a ricostruire il paese, garantendo dei livelli di benessere che la crisi internazionale di oggi potrebbe nuovamente mettere a rischio. Il Pri propone una costituente repubblicana liberal democratica aperta a tutte le forze liberali-cattoliche, liberali-socialiste, liberali, che si impegnino nella difesa dei valori e dei successi della Repubblica.
Saponaro ha detto che solo dall’alto della nostra tradizione repubblicana abbiamo potuto vedere due anni fa la necessità di indicare Draghi presidente del consiglio e che quanto sopravvive del meglio della tradizione liberale, cattolica e socialista, ha consentito che quella nostra intuizione prendesse una forma parlamentare compiuta. E questo è un merito che bisogna riconoscere di quanto rimane della tradizione migliore del cattolicesimo e del socialismo democratico e liberale nelle forze politica italiane di questo millennio. Draghi ha ricostituito un governo profondamente repubblicano nei valori e negli obiettivi posti, in cui il Pri è potuto riconoscersi pienamente perché il paese ha saputo ripartire dopo due anni in cui era stato messo in ginocchio. Il compito dei repubblicani di domani è riprendere e rilanciare la piattaforma di sviluppo pragmatica messa in opera del governo Draghi. L’impegno politico del partito repubblicano sarà quella di portarne avanti le istanze riformatrici che comprende, in particolare sui temi più sensibili, concernenti, il fisco, la giustizia, la scuola, la pubblica amministrazione. Saponaro si è anche prefisso una riforma sostanziale del reddito di cittadinanza, che non significa comunque la sua abolizione. In particolare occorre un piano di translazione energetica volto all’autonomia energetica dell’Italia.
La crisi internazionale richiede al Pri di rimettersi interamente a questa sua impostazione di politica europea ed atlantica che l’hanno sempre contraddistinto negli anni passati. Anche su questo fronte dirimente il governo italiano si è comportato più che bene, comprendendo che è in gioco la difesa dei valori democratici e del diritto internazionale. Per questo Saponaro ritiene fondamentale la costituzione di un esercito europeo come parte integrante della Nato per il suo rafforzamento nell’Europa dell’est e nel Mediterraneo le due sfere più a rischio dall’offensiva russa.
Il partito repubblicano, ha detto Saponaro deve navigare in mare aperto, in uno dei passaggi della storia europea più delicata che stiamo vivendo, dove si possono ridefinire tutti gli equilibri consolidati finora. La stella polare democratica, liberale, riformatrice ed atlantica che ci ha guidati per più di un secolo deve ancora splendere per superare il buio della notte che si prepara.