Su iniziativa degli amici repubblicani della Lombardia, si è svolto il primo convegno del Pri webinar online, un nuovo modo comunicativo che la segreteria nazionale del partito sta monitorando per poter diffondere più agevolmente contenuti e posizioni politiche elaborate anche con interlocutori esterni al mondo repubblicano, come è avvenuto nella giornata dedicata ai “Brics, nuovo ordine mondiale; un pericolo reale per l’occidente”, video conferenza a cui insieme al segretario nazionale del partito, Corrado De Rinaldis Saponaro, sono intervenuto Alessio Cotroneo, presidente dell’Istituto Liberale, ed il giornalista di Atlantico Quotidiano, Stefano Maggi. Il tema stabilito all’indomani del vertice dei Brics avvenuto l’agosto scorso, ne ha subito smontato la prosopopea. I Brics, ha detto Saponaro, sono un accordo commerciale e non possono assumere un profilo politico. Il rischio di un mondo occidentale accerchiato da paesi emergenti, è abbastanza remoto. Intanto rispetto all’inizio del millennio i Brics hanno rallentato clamorosamente, non solo economicamente, ma persino demograficamente, poi le reazioni lle crisi internazionali non sono e non possono essere omogenee. L’India non è in grado di uniformarsi alle valutazioni della Cina sulla crisi in Medio oriente, in quanto ha sofferto la minaccia del terrorismo islamico, se non quanto, per lo meno, come Israele. Nel complesso tutti i relatori si sono mostrati concordi nel ritenere i Brics un cartello in declino, impossibilitato a dotarsi di una strategia politica comune.
Questo non significa che se invece l’occidente contro ogni previsione ha mostrato una maggiore compattezza, ci si possa considerare al sciuro. Il segretario repubblicano ha sottolineato la necessità per i paesi europei di preoccuparsi il prima possibile della propria sicurezza che non può più essere delegata agli Stati Uniti d’America. Come sottofondo, il problema del mancato sviluppo dell’Africa con cui si misurano i paesi europei insieme alla Russia e la Cina. Il sogno europeo di sviluppare economicamente il continente africano insieme alle forme democratiche occidentali è ad un passo dal più completo fallimento. La Cina che offre infrastrutture senza chiedere riforme fa passi molto più convincenti, anche se sarà tutta da dimostrare la capacità di penetrare davvero nel tempo in aree così complesse e controverse. L’Africa come ha sottolineato il coordinatore del Pri Lombardo Franco De Angelis, è il grande problema irrisolto dal 1980 e resta anche nel nuovo millennio una fonte di preoccupazione internazionale dove progetti e propositi si arenano continuamente, e questo davvero comporta la principale fonte di disordine mondiale.