L’embargo che molti paesi occidentali hanno attuato nei confronti della Russia fa più danni alla Russia o ai paesi che lo hanno dichiarato ? È difficile dirlo, poiché dati certi, ma soprattutto realistici, non ce ne sono. È facile controllare importazioni ed esportazioni del gas metano, basta guardare cosa scorre nelle condutture. Già col petrolio è più difficile: ogni giacimento ha una sorta di ‘Dna’ che lo contraddistingue, ma basta miscelarlo con petrolio di altra provenienza per renderlo irriconoscibile. Figurarsi per un paio di scarpe, una cravatta o un progetto architettonico!
In effetti la maggior parte delle aziende italiane che esportavano in Russia continuano a farlo. Non possono farlo direttamente come facevano fino a pochi mesi fa, ma riescono a farlo attraverso triangolazioni. Per fare arrivare una borsa di pelle italiana in Russia basta esportarla in uno stato che non applica sanzioni alla Russia come Serbia, Bosnia-Erzegovina, Turchia, o Ungheria, membro dell’Unione Europea, e da qui esportarla nuovamente in Russia, ovviamente dopo aver modificato i documenti facendo sparire l’Italia come paese produttore. Per eludere i controlli i prodotti della moda possono essere privati dei marchi che raggiungano la Russia attraverso altri canali e poi vengono applicati nuovamente. Tutte operazioni che allungano i tempi di viaggio e aumentano i costi, ma solitamente si tratta di prodotti di lusso, per i quali sono fondamentali il marchio e la qualità, mentre il prezzo è in secondo piano.
Ancora più semplice la trafila per i prodotti dell’ingegno che viaggiano attraverso il web: basta trovate una sponda in Cina, India, Emirati Arabi Uniti o un altro paese tecnologicamente evoluto e il trasferimento è praticamente fatto, senza perdite di tempo e con costi supplementari limitati.
L’altra faccia della medaglia è il pressoché totale azzeramento del turismo russo che tanti soldi ha portato nella riviera romagnola, in Toscana e in tutte le città d’arte, tanto che alcuni locali sono stati ristrutturati con aree dedicate nelle quali i ricchi russi possono cenare fumando un sigaro come si fa a Mosca e San Pietroburgo, e pagando conti di migliaia di euro senza battere ciglio.
La situazione che si è creata negli ultimi mesi sarà transitoria o definitiva? È probabile che la guerra finisca in un volgere di tempo abbastanza breve, ma è certo che nulla sarà più come prima.