La particolarità della guerra in Ucraina è quella della più assoluta insensatezza politica militare. Ammettiamo che la Russia dovesse vincerla, cosa che a vedere la situazione sul campo non sembrerebbe proprio. Come penserebbe di controllare un paese dove non dispone di uno straccio di consenso nella popolazione? Stalin per tenere allineata l’Ucraina all’Urss dovette eliminare 10 milioni di abitanti in un arco di 14 anni. Putin dovrebbe eliminarne almeno il doppio ed in un minor tempo. La differenza fra la Russia di Stalin e quella di Putin è la situazione internazionale. Quasi nessuno fuori dall’Ucraina si accorse del massacro compiuto dall’Unione sovietica in Ucraina, quando oggi i crimini di Putin sono già sotto l’attenzione della Corte penale dell’Aia.
La giurisdizione della Corte dell’Aia non è riconosciuta da Stati Uniti, Cina e Russia, oltre al Sudan. In compenso impegna tutti i paesi europei i quali hanno siglato la convenzione del 1961. Tutti i governi europei devono quindi prendere atto del procedimento avvenuto, cosi come le forze politiche di quei paesi. Sulla base della sentenza della Corte dell’Aia, altro che iniziativa di pace europea con capofila l’Italia. Per cui il governo italiano fa benissimo a fare quello che sta facendo, ed è importante che il partito democratico, attraverso il suo nuovo segretario abbia confermato la linea seguita finora. Vi era chi credeva, o aveva lasciato credere che il Pd dopo le adunate “antifasciste” e quelle sui diritti familiari, si preparasse allo strappo sulla politica internazionale. Elly Schlein ha invece appena detto che la politica del Pd verso l’Ucraina è confermata. Se c’è qualcuno credibile nel panorama politico italiano a riguardo è proprio la signora Schlein. Elly non proviene dalla gioventù comunista filosovietica e nemmeno dalle parrocchie cattoliche pronte sempre al perdono. Elly si è formata nella campagna presidenziale di Obama che come qualsiasi autentico democratico detestava un personaggio come Putin. Il giudizio sulla politica internazionale di Obama è molto complesso e controverso, ma i suoi sentimenti nei confronti del capo del Cremlino sono nettissimi. In altre parole, Elly Schlen è la prima segretaria del Pd ad avere una impostazione di politica generale pari a quella liberale o repubblicana che avversa le tirannie. Qui da noi ci siamo accorti invece una certe tendenza a compiacerli i tiranni, piuttosto che a volerli combattere. Ovviamente riteniamo encomiabile la posizione del presidente del Consiglio Meloni, tenuta sin da quando era all’opposizione, cosa di cui può vantarsi. Ciononostante ricordiamo perfettamente l’ammirazione manifesta di Fratelli d’Italia per Putin al momento della sua nascita di dieci anni fa. A noi Putin non è piaciuto mai, nemmeno quando lo ritenevamo necessario alla sicurezza dell’ordine mondiale.
Con il Pd, Calenda e la netta posizione di Fratelli d’Italia si mantiene saldo l’asse della politica internazionale italiana in questa legislatura, soprattutto nel caso in cui la guerra non dovesse finire, come pure si spera, tale il disastro militare russo, già domani, Quest’asse politico è corroborato appunto dalla sentenza dell’Aja che non consente ai paesi che riconoscono il tribunale per i crimini internazionali nessuna iniziativa di “pace” verso uno Stato al cui vertice siede un condannato dal tribunale. Piuttosto bisognerà prepararsi ad una azione di polizia volta alla cattura di Putin per condurlo a processo. Tanto imporrebbe un principio legalitario ai paesi che hanno ratificato la convenzione.
CCO