Le parate imponenti dell’esercito nord coreano mostrano un aspetto insolito quando i missili sfilano montati su trattori agricoli e camioncini tipo quelli per i gelati, oltre ai camion dei pompieri. Kim Jong-Il è astuto come una volpe, maschera così i suoi armamenti. Non fosse che allora uno dovrebbe evitare di esporre tali ingegnosi camuffamenti, soprattutto, quando si tratta davvero di camioncini per i gelati e trattori, adibiti a mezzi militari. Il regime di Pyongyang non ha soldi da spendere in piattaforme e semoventi. Se poi Kim Jong-Il pensa di risolvere i suoi problemi di supporto balistico affidandosi alla tecnologia russa, come pure prevederebbe il protocollo di cooperazione appena firmato in Siberia, casca davvero male. L’aereonautica russa non spicca il volo per la mancanza di una tecnologia aggiornata, oltre alla difficoltà di reperire i sufficienti pezzi di ricambio. Dai tempi del nonno di Kim Jong-Il, Kim il Sung, il fondatore della stirpe di questi satrapi, la Corea del nord è stata abile a destreggiarsi fra russi e cinesi. Trattasi dell’unico Stato pseudo comunista, non si può accusare il marxismo leninismo in quanto tale di aver creato persino una simile mostruosità, capace di tenere i piedi in due staffe. Il vecchio Kim era stato un capitano dell’armata rossa capace di incattivarsi i cinesi e a mantenere i legami con i sovietici anche dopo la morte di Stalin. Resta il fatto che il contributo militare di Pechino nella guerra di Corea rispetto a Mosca è quello di dieci ad uno, così come che Pechino si è comunque stancata abbastanza presto dei suoi bellicosi pupilli, ogni tanto tenta di ammazzarli per far loro capire l’antifona. Questo quando la Russia, già con Eltsin, poi anche con lo stesso Putin, ha preferito nettamente sviluppare relazioni con la più evoluta Corea del Sud, tanto da arrivare persino a condannare Pyongyang e la sua disinvoltura nucleare.
Il principale elemento geopolitico dell’incontro Putin, Kim Jong- il, è il passo indietro compiuto dalla Russia nelle sue scelte strategiche in estremo oriente, cosa che può complicare i rapporti con Pechino. Xi guarda pur sempre alla Corea del Nord come ad un satellite per quanto questo possa rivelarsi bislacco e fastidioso. Perché poi Putin abbia messo in piedi un simile cerimoniale per il grasso rampollo viziato del socialismo asiatico più truce, si spiega con la condizione di profonda difficoltà in cui si trova. Era sempre stata la Russia a fornire soccorso alla Corea del nord, mai che ci si trovasse in una qualche posizione paritaria. In questo caso Putin appare persino in difetto dal momento che gli servirebbero i soldati di Kim da schierare al fronte, ancora più delle armi coreane obsolete promesse. All’esercito russo mancano 300 mila rimpiazzi ed è stato già raschiato il fondo del barile da mesi.
Mentre a Vostochny veniva celebrato l’onore russo e il suo prossimo trionfo fra brindisi e portate, l’Ucraina colpiva il porto di Sebastopoli affondando un sottomarino di prima classe e una nave da sbarco. Oramai nemmeno le riserve strategiche di Putin sono immuni dagli attacchi. La controffensiva che annaspa sul suolo, ottiene successi insperati nel mar Nero, e come si sa l’Ucraina nemmeno dispone di una fregata. Putin avrebbe bisogno di qualcosa che di sicuro la Corea del Nord non può offrrgli, ovvero dispositivi di protezione più avanzati. Alla Russia mancano i soldati e le munizioni e Kim qui potrebbe ancora tornare utile. Mentre per i sistemi difensivi violati, serve a poco o niente. Poi c’è un altro aspetto da considerare, l’esercito nord coreano è numerosissimo il suo armamentario impressionante ma mai temprato da una qualche battaglia. Quella in Corea, è davvero troppo lontana e furono appunto impegnate principalmente forze russe e cinesi negli scontri. Che è come dire che l’esercito nord coreano, mentre quello sud coreano combatté con successo in Vietnam, è più da esposizione che da altro.
Due dittatori sempre più solati ed odiati come Putin e Kim erano sicuramente destinati a levare i calici per bere uno alla salute dell’altro. Sembravano due piccioni messi a tubare tutta la loro vanità intorno ad una tavola. Manca loro la fava da spartirsi. Quella se la prenderanno i cinesi.
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