Mai fosse vero, e c’è da credere che lo sia, il rapporto degli imprenditori e finanzieri di Mosca reso pubblico da Bloomberg, se ne deduce che l’Europa avrà difficoltà in questo inverno, mentre la Russia per almeno i prossimi dieci anni a venire. Tanti ce ne vorranno per rimettere in piedi un paese che in sei mesi di guerra ha visto annichilire ogni prospettiva di ripresa economica. Questo senza contare il rischio di compromettere lo stesso ruolo energetico che fa della Russia un fornitore di prima importanza. Putin pensa di vendere alla Cina il gas ed il petrolio in eccesso e ha già escogitato un piano brillante, che nel caso migliore richiederà un paio d’anni per avviarsi. Dopo di che la Russia avrà come solo utente la Cina, ovvero sarà interamente nelle mani di Pechino. Se almeno avesse fatto un passo avanti sul piano del brigantaggio internazionale con la guerra in Ucraina. Al contrario Putin non dispone già più delle risorse necessarie per pagare gli ingaggi alle nuove truppe e continua a perdere terreno sul campo. Ora l’esercito residuo impegnato in Ucraina o decide di difendere le zone conquistate, o compie una seconda avanzata, le due cose insieme non è in grado di farle.
Il Cremlino preme sulla Bielorussia per colmare il vuoto lasciato dalle sue perdite, oramai siamo sulle 50 mila unità e si ha già un’idea dell’entusiasmo con cui Lukashenko accolga tale richiesta. Il regime di Minsk è un sopravvissuto al crollo dell’Urss, teme di non poter assistere al trionfo di Putin. Il quale ostenta una sicurezza invidiabile, per lo meno davanti ai suoi a Vladivostok dove ha spiegato come gli europei stiano sbagliando tutto. Nessuno può isolare la Russia.
Putin ricorda la storia male, la Russia venne isolata eccome, tanto che corse in suo soccorso l’Inghilterra e persino la Svezia. Senza l’Inghilterra la Russia sarebbe stata strangolata. E l’Inghilterra non aveva nessuna mira sulla Russia, nessuna sul continente se non la difesa del libero mercato. Vai a sostituire oggi quell’Inghilterra con la Cina di Xi, come pensa di fare Putin a Samarcanda e stai fresco. Xi sembra un gatto con il sorcio in bocca. E’ dall’inizio del secolo scorso che la Cina aspettava una simile occasione. Perché se i rapporti in questo millennio si sono distesi, è solo perché la Russia è diventata sempre più debole. Non vi è nessuna ragione geopolitica per cui Pechino possa essere interessata a rafforzare una Russia prostrata. Putin pensa al multipolarismo comune e si sbaglia anche su questo.
La Cina rappresenta da sola un polo alternativo globale senza bisogno alcuno della Russia e soprattutto senza aver mai dovuto ricorrere alla guerra. Putin ha combattuto in Cecenia, poi in Ossezia, poi in Siria, poi in Libia, infine in Ucraina. La Cina sulla base delle sue esclusive capacità commerciali si è spinta in tutto il mondo. La guerra non aiuta la Cina sta facendo solo precipitare la Russia ma soprattutto le ambizioni multipolari della Cina nascono dalla capacità di saper competere con il modello occidentale. Un mondo multipolare di domani esiste sulla base delle capacità economiche e non su quella del dominio militare. Soprattutto quando le guerre si perdono.
miapowterr