Luca Ferrini, assessore comunale allo Sviluppo economico, legalità e sicurezza a Cesena è candidato alla Camera in quel collegio, nel partito repubblicano da più di vent’anni, lo conosciamo da una vita, appena gli parli ti sbatte in faccia i giornali. “Ecco qua, io dico che il Pd ha fatto un’alleanza nazionale con delle forze inaffidabili e cosa mi scrive la stampa locale? Che Ferrini ha detto: il Pd è inaffidabile!”.
Immagino il sindaco.
Il sindaco è un amico che sa il valore della mia parola, e conosce i miei sentimenti.
Tuttavia ho visto che ti sono saltati addosso da tutte le parti. Ma come è in giunta con il Pd e si candida contro il Pd.
Premesso che a Cesena se ne sono viste di peggio, come far cadere la giunta con il sindaco repubblicano con il Pci, per poi andare in giunta regionale con il Pci, qui si stanno facendo delle elezioni nazionali. E mi dispiace molto, ma a contrario di quello che è successo in Romagna con Bonaccini, il Pd nazionale ha commesso l’errore di indebolire l’area riformatrice.
Non doveva perdere Calenda insomma?
Il Pd doveva tenersi stretto Draghi! Adesso chi propone presidente del Consiglio, mai vincesse le elezioni, Letta? Ma non l’aveva cacciato il Pd il governo Letta sette anni fa?
Non parlarmi male degli ex democristiani…
Figurarsi, abbiamo fatto l’Italia del Dopoguerra tra cattolici e laici, con De Gasperi e La Malfa. Guarda qui mi hanno chiesto persino di andare a messa la domenica.
E ci vai?
No. Ma aspetto paziente che finisca la funzione per fare i banchetti assieme a chi ci va.
Ma ci sarà pure qualcuno che rimpiange la rottura con il Pd dall’interno del partito?
Mi pare l’onorevole Giorgio La Malfa, che è iscritto da noi, ma vive a Roma. Non si può certo dire a La Malfa cosa deve o non deve fare. Certo è che il nostro ambiente repubblicano qui a Cesena è entusiasta della scelta politica compiuta.
E a Forlì invece?
Ho fatto una manifestazione con i giovani di Forlì nella nostra sede storica di corso della Repubblica ed ho trovato lo stesso entusiasmo. E’ ancora vivo il ricordo di Widmer. Voleva un’alleanza liberal democratica contro il bipopulismo, sai quanto ci tenesse, è stato il suo ultimo impegno pubblico nel forlivese. Credo che sarebbe contento.
Magari non felicissimo per come si sta realizzando.
Come si dice, le ciambelle non escono tutte con il buco. Io comprendo perfettamente il disagio degli amici di Ravenna, hanno tutta la mia solidarietà. Si sono trovati a dover votare una fuoriuscita del partito repubblicano nella loro città. Quando sono andato a firmare la mia candidatura ho detto ad Azione ed Italia viva, niente scherzi, non mi mettete una certa persona al secondo posto della lista. Stai tranquillo. Ce la siamo trovati nel collegio uninominale, è stato uno schiaffo bello e buono anche se magari dato per sbaglio. In ogni caso io credo nel progetto del terzo polo e credo che gli amici ravennati sappiano superare con la ragione politica gli ostacoli creati dalle persone.
Non è che già mi vuoi giustificare Azione ed Italia viva?
Certo che no, bisogna però anche capire che è una macchina nuova ad essersi messa in moto, che deve carburare.
E se non carbura? Resterebbe lo schiaffo.
Sentite io sono ottimista, questa prospettiva del terzo polo ha fatto riunire la casa democratica contro i bipolaristi di tutti i tipi, questo è il punto. Sarà una casa piccola, sarà una casa grande, non lo so. Intanto bisogna mettere una prima pietra per costruirla.
E a te sembra una cosa possibile?
Senti erano anni che non trovavo tanti giovani nella campagna elettorale. Ho fatto i banchetti le riunioni, conoscono i programmi, ne sono convinti, vengono da Azione e da Italia Viva, la pensano più o meno su tutto come noi. Sono la futura classe dirigente del paese e stanno da questa parte della barricata. Non si riuscirà a fermarli, vedrai.
Beh se non altro hanno un entusiasmo contagioso.
Vieni a vederli, chiudiamo la campagna elettorale a Cesena giovedì 22, alle 19,30 a corso Mazzini 46 Richetti e io. I giovani amici di Azione, di Italia Viva, i nostri repubblicani, vedrai che ci saranno tutti.