La decisione del governo di tassare gli extraprofitti bancari ha incrinato gli apprezzamenti internazionali ricevuti da Palazzo Chigi sinora. Intervenire sul sistema bancario e la pretesa di stabilire quale debba essere o non essere il giusto guadagno, ha fatto storcere la bocca agli osservatori, primi fra tutti il Financial Tmes che gode di un certo prestigio in questo ambito. Il governo aveva sondato le banche, le ha rassicurate con il suo ministro dell’Economia sulle sue intenzioni e poi ha fatto altrimenti. In casi simili servirebbe almeno una qualche maniera, è mancata pure questa. Chi ha scritto che è sembrato di vedere un elefante in una cristalleria, ha definito bene lo stile Salvini-Meloni. Poi non è affatto detto che i soldi recuperati servano davvero ad aiutare i ceti più deboli, piuttosto che a fare cassa, perché questa langue. Nel caso dei ristori dell’Emilia Romagna, l’onorevole Meloni ha detto al presidente della Regione Bonaccini di avere troppa fretta e può essere. Il governo invece sembra non averne per niente, tanto che se n’è già andato in vacanza da una settimana. Se poi si volesse dare credito al governo, magari si è mosso male con le migliori intenzioni, c’è un altra questione che preoccupa. Il presidente del Consiglio si è prodigata con grande slancio sul fronte della lotta alla migrazione anche in risposta al disastro di Cutro e questo può essere apprezzato. Ha cercato di coinvolgere la Tunisia, l’Unione europea, persino, chissà perché, il governo olandese. Ha lanciato per quanto fumosamente “un piano Mattei”, tenuto meeting internazionali e quant’altro. A tutt’oggi gli sbarchi in Italia sono aumentati del cento per cento rispetto all’anno scorso. Il vice sindaco di Pantelleria ha detto ai telegiornali che non bisogna preoccuparsi delle mille persone che arrivano al giorno al netto di quelle che annegano a poche miglia dalle nostre coste, la situazione è sotto controllo. Beato chi ci crede. L’anno scorso Fratelli d’Italia tuonava contro poche centinaia di sbarchi e chiedeva il blocco navale. Non parliamo della Lega che al governo con Conte, lui non ne sapeva nulla ovvio, invece non voleva nemmeno prestare soccorso a dei derelitti raccolti da una nostra guardiacostiera. Adesso trasferiscono tranquillamente migliaia di migranti da un hotspot all’altro e il ministro Tajani ha dichiarato di voler soccorrere pure coloro che vagano nel deserto, per la ragione che la Tunisia li respinge. Magari Tunisi crede di onorare gli impegni presi con Roma. Dulcis in fundo la crisi in Niger, dove l’Italia è già uscita di scena con la coda fra le gambe.
Mettendo insieme tutti questi elementi e altri ancora se ne potrebbero aggiungere, davvero non si capisce quali successi del governo siano andati a spiegare ai bagnanti ad Ostia gli esponenti di Fratelli d’Italia il primo weekend di agosto. Manco al mare ti lasciano in pace. È più facile che chi sta in spiaggia si convinca piuttosto, come ha detto in un’intervista a Repubblica l’onorevole Patanuelli, che a questo punto il governo “prima se ne va meglio è”. Impossibile dargli torto. Si tratta solo di capire quale sarebbe l’alternativa, perché ammesso che Conte e la Schlien con l’aggiunta di Calenda siano la soluzione più immediata, questa presenta un difetto di partenza, ovvero la differenza sulla politica in Ucraina, l’unica cosa che tiene in linea l’Italia con il resto della comunità occidentale e che ha portato l’onorevole Meloni alla Casa Bianca ospite di Biden, tanto che Schlein deve recarsi a palazzo Chigi a discutere le sue proposte. Rovesciata questa maggioranza per l’allegra combriccola che chiede il salario minimo, non sappiamo se poi questa si riveli davvero più capace, è possibile, del governo in carica. Sappiamo invece con sicurezza che entrerebbe direttamente in crisi con le scelte dell’Ue e degli Usa sull’Ucraina che oggi sono dirimenti, magari domani meno. A parte che bisognerebbe comunque pur sempre fare i conti con l’elettorato, abbiamo ancora uno straccio di costituzione democratica, dettaglio insignificante per forze politiche che hanno messo il coprifuoco. Fino a quando la situazione in Ucraina non sarà mutata, questo governo ce lo teniamo. Se poi si tratta di costruire un’alternativa che affronta un po’ più seriamente i problemi di come li affronta l’opposizione, sarebbe meglio.
L’opinione pubblica ha registrato con una certa considerazione, la scomparsa di un intellettuale quale fu Mario Tronti a suo modo influente soprattutto negli anni ’60 e settanta nel secolo scorso. Poi vinse le elezioni la signora Thatcher e proprio nel paese in cui Tronti aveva previsto scientificamente la rivoluzione proletaria prossima a venire. A parte le bizzarrie tipiche dei marxisti, Mario Tronti era comunque una personalità di un certo spicco. Un suo allievo diretto e di successo è il professor Cacciari che comunque non ha simpatie per questo governo. Come ha definito il professor Cacciari la proposta del salario minimo Conte, Schlein, Celenda? “Ridicola e patetica”. Un tempo gli intellettuali come Tronti servivano a sostenere le proposte delle opposizioni, non a demolirle.
Foto dal sito ufficiale del partito democratico
Non ci ho capito molto.
Come si fa per andare al governo al posto della destra?
E cosa fareste voi per l’Ucraina?
Per andare al governo al posto della destra serve un progetto che convinca la maggioranza degli italiani. Per l’Ucraina la strada è dettata dagli organismi internazionali a cui appartiene l’Italia.