In un clima da primo giorno di scuola, la Signora maestra ha detto agli alunni, fate i bravi. L’edificio ci sta cadendo addosso per colpa di quello brutto che c’era prima di voi, non Mario Draghi, ovvio, l’altro. Giorgetti capoclasse, Salvini all”ultimo banco. Poi ha detto una parolina che alla Garbatella appena si sa che vo di e mai gliela si era era sentita usare, spending review. Per cui non c’è nessuna dimestichezza. Dopo di che una cosetta importante. Bisogna andare d’accordo con l’Europa, pensate se litighiamo pure con chi è più grosso di noi. Infine una nota di stupore. La signora maestra non capisce come mai ci stanno tutti questi simpatici africani nel Mediterraneo che sbarcano sulla nostra costa. In altre parole, senza voler essere troppo severi, trascorso quasi un anno, il governo si è reso conto che si è insediato. È possibile che molti, l’onorevole Lollobrigida che quest’estate ci ha spiegato quanto sia buonissimo da mangiare un particolare crostaceo che ci possiamo permettere tutti, nemmeno se lo immaginassero e per la verità, c’è di che stentare a crederlo. È anche vero che in Italia ne succedono di tutti i colori. Toninelli ha fatto il ministro della Repubblica, Speranza quello della Sanità ed in due governi persino. Adesso abbiamo i bimbi della primina che hanno messo su una faccia seria, perché si sono accorti che la situazione è difficile.
I propositi sono buoni, le idee poche. Di valide in un anno se ne sono sentite due, una del ministro Picchetto Frattin che ha detto di far ripartire le trivelle nell’Adriatico, l’altra del ministro Giorgetti che ha perlato di riforma della Rai. Sono due passi concreti, uno che tende allo sviluppo del paese, l’altro a contenere le spese dello Stato. Non fosse che non se ne è più sentito parlare e mai dal presidente del Consiglio. Per le cose fatte il taglio del cuneo fiscale è importantissimo, ma se poi viene finanziato alzando le accise sulla benzina a tutti gli automobilisti, non produce niente, spiegatelo al ministro Urso. Così con la tassa agli extraprofitti delle banche, il governo farà pure un’opera di giustizia sociale, ma colpisce i risparmiatori e soprattutto gli investitori che consentono al governo di disporre di liquidità. In altre parole, il governo gioca con i fiammiferi. Ora vogliono tagliare i costi dei ministeri? E quanto pensano di cavarne? Hanno fatto qualche conto quest’estate? E il ponte sullo Stretto? Che fine fa il ponte sullo Stretto? Come la finanziano la strepitosa promessa del bimbo Salvini agli italiani?
Il “piano Mattei”, sarebbe anche un’ottima idea non fosse che si è partiti dalla parte sbagliata, ovvero dalla Tunisia, inasprendo subito i rapporti con la Francia che è una nostra vicina ed una importante alleata. Non è che sempre si debba condividere l’azione politica francese ma tutta questa ostilità che si è vista nei suoi confronti, anche nella passata legislatura e da forze diverse da quelle dell’attuale governo, lascia per lo meno interdetti. Ma davvero qualcuno pensa che l’Italia che non riesce a trovare nemmeno un’intesa con la Francia, possa trovarla, con l’Ungheria o la Polonia? Può trovarla invece benissimo con la Germania, esattamente come Mussolini la trovò con Hitler, quello comanda e noi obbediamo. Salvo che poi nemmeno sappiamo obbedire. Nelle attuali condizioni il “Piano Mattei” serve a noi, perché mentre il presidente del Consiglio lo illustrava enfaticamente ai paesi africani, quelli spedivano i migranti che stanno arrivando, arriveranno e sono già arrivati. Abbiamo bisogno di potenziare l’accoglienza. Poi se vogliamo sensibilizzare l’Europa che se ne frega, altro che aumentare i respingimenti, che tanto li cacci e ritornano, diamo a tutti il permesso di soggiorno e non come ai rifugiati, ma come ai turisti. Nessuno o quasi vuole restare in Italia, che pure servirebbe, ma mica sono scemi. Vogliono appunto andare in paesi in cui c’è una classe politica un po’ più affidabile della nostra, per cui lasciamoli passare. A quel punto può darsi che i paesi europei interessati si rendano conto dei nostri sforzi e ci aiutino a noi, non alla Tunisia. L’Europa va ripopolata, c’è poco da fare per quanto ci sarà da lottare. Il ministro Attal che difende la laicità della scuola in Francia è meraviglioso. Ma noi con il concordato con la chiesa cattolica, di cosa ci preoccupiamo? Sotto il crocifisso avremo il burka e se poi quelli con il burka bruceranno i crocifissi o l’inverso, bene signori, bisogna che la Repubblica imponga dal primo momento la laicità dello Stato. Altrimenti fatica persino la Francia che pure lo ha fatto.
foto della galleria della presidenza del Consiglio dei ministri