Un capo di Stato che appena eletto addita la guida di un altro Paese come criminale, indica la strada che intende perseguire durante il suo mandato. Comunque la si pensi su Biden, egli si è mostrato conseguente. Detto di Putin quello che ha detto, ha subito sostenuto la parte che lo combatte sul campo ed in modo tale che non si vede come possa mai più cercare una qualche formula di collaborazione futura con il leader russo. C’è da chiedersi piuttosto se i paesi alleati di Biden abbiano compreso questa strada, e se l’ hanno compreso le opinioni pubbliche e le classi politiche di questi paesi.
Mai avesse ragione il presidente Berlusconi nel suo discorso a Treviglio, ovvero che Putin sia un grande leader mondiale, tale da non potersi nemmeno sedere ad incontrarne qualcun altro indegno di tale livello, sorge un qualche problema di strategia. Può Berlusconi sostenere un governo alleato di chi combatte questo grand’uomo di Putin? Berlusconi dovrebbe lasciare il governo, e chiedere al suo partito di far lasciare all’Italia la Nato che si è messa di traverso ai desiderata dell’eccellente Putin.
Berlusconi si è rivelato buon compare di Conte e Salvini i quali per lo meno non si mettono a tessere gli elogi di uno intento a cannoneggiare popolazioni civili. Che poi Berlusconi si sia arrampicato sugli specchi, per dare un’interpretazione diversa di un suo discorso inequivocabile, dimostra solo come su questo tema sia isolato nel suo partito. Nessun ministro di Forza Italia ha detto, il Presidente ha ragione, lasciamo il governo, sosteniamo la Russia. Hanno invece spinto per prendere la presidenza della commissione Difesa della Camera. Sia chiaro. Non ci facciamo particolari illusioni su Stefania Craxi. Suo padre era un fiero sostenitore dell’autonomia italiana rispetto all’alleanza atlantica. Tuttavia, Bettino sostenne il dissenso antisovietico in anni insospettabili, e di certo non è mai stato amico dei russi.
La Commissione Esteri del Senato dopo essere stata affidata ad uno che teneva la foto di Putin sul comodino non poteva finire nelle mani di un altro che ha accusato l’Ucraina di “essersela cercata”. Kiev non ha aderito agli accordi doganali proposti da Mosca, bombardiamola. Questo è l’onorevole Licheri, il candidato cinque stelle. E Conte frigna che la maggioranza lo vuole espellere? Che è un emarginato? Si chieda semmai come è possibile che nel movimento cinque stelle non ci sia un deputato di una Commissione che non si esprima con simile scempiaggini. Uno normale Grillo non l’ha eletto? Non pretendiamo mica che i deputati di quel movimento siano filo atlantici, o filo americani, per carità. Ci basterebbe non sentirli dire corbellerie.
Persino una ben pallida atlantista come Fratelli d’Italia ha condannato la Russia, mostrando doti di maggior realismo politico. L’opposizione evita di mettersi di traverso alla politica internazionale del governo, come invece fanno certi segretari dei partiti della maggioranza. Eppure, mai cadesse il governo, per questi atteggiamenti scriteriati, se ne avvantaggerebbe solo l’opposizione.
Più di tutti, Conte non si può lamentare di quanto è successo. Il suo candidato era improponibile. Al limite avrebbe potuto dire che Berlusconi non si meritava certo di strappargli quella presidenza. Non fosse che l’onorevole Craxi dispone di una storia precedente a quella di Berlusconi. E questa è la notizia. Dopo una seria di infinite scempiaggini, Craxi è tornato alla ribalta. Viene da credere che avesse ragione Sant’Agostino. Il tempo procede all’indietro.