La televisione svizzera è arrivata in Trentino alla ricerca degli ideatori del piano di ripopolamento dell’orso nella Regione, preoccupandosi di sapere se vi sono stati negli anni le sufficienti comunicazioni, nelle scuole, per esempio. Gli zoologi sono rimasti senza parole. Non solo non si è fatta la comunicazione, si sono persino disattese le indicazioni precedenti di comportamento ambientale. Questo quando il Tar conferma che gli orsi sono diventati troppi per le capacità di contenimento del territorio. La Slovenia ne ospita più di mille di orsi che scorrazzano sui monti, ma primo, li ha anche sempre preservati, secondo, appena mostrano problematicità, vengono abbattuti sul posto.
Un orso problematico molto noto era Juan Carlito, il simpatico protagonista del documentario “il marsicano, l’ultimo orso”, programmato da Sky nature già dal settembre scorso. Per più di 150 notti i responsabili del parco dell’Abruzzo hanno cercato di dissuadere l’animale dalle sue incursioni cittadine e senza mai riuscirvi. Alla fine lo hanno catturato, sedato a trasportato all’interno di una zona remota del parco. “Speriamo che quando si svegli sia più maturo”, ha detto, parole testuali, alle telecamere una delle operatrici. Beata lei. Juan Carlito è l’orso che è stato investito sulla statale 17 qualche settimana fa. Non prendono una licenza di maturità gli orsi, magari sono anche più intelligenti di noi, anzi lo sono sicuramente, ma non fanno esami di Stato. Juan Carlito era chiaramente un animale privo di intenzioni aggressive, per lo meno mai ne ha dimostrate, se non verso i cassonetti dell’immondizia, perché, ci sono appunto orsi con indole e carattere zuzzerellone, assolutamente incapaci di azzuffarsi, fuggono alla prima avvisaglia. Poi un giorno, senza volerlo, ti ammazzano. È una caratteristica degli orsi, equipaggiati come sono di armi mortali, non convivono fra di loro, figurarsi se possono convivere con noi.
Sono arrivate offerte molto suggestive per impedire l’abbattimento dei plantigradi catturati. Brigitte Bardot vorrebbe l’orsa killer nel suo rifugio in Bulgaria e tutti gli altri orsi reclusi, due, con quella. Un sindaco dell’avellinese ha chiesto di trasferire gli orsi in eccesso nel trentino nel parco del Partenio. Magari in questo caso bisognerebbe fare delle valutazioni appropriate. Il parco del Partenio ha una densità di popolazione umana anche maggiore di quella del Trentino e soprattutto non è che sia una cosa da niente creare le condizioni ambientali idonee alla vita dell’orso da una parte all’altra dell’Italia. Questa discussione è davvero irresistibile. Appassiona istituzioni, celebrità, social e giornali, perché mette in mostra il grande spettacolo della natura dimenticata. Tra cui bisogna tenere presente anche quella degli uomini. I trentini in particolare sono molto riservati. Gli orsi li avevano avuti già una volta alla porta di casa e se ne sono semplicemente sbarazzati, senza fare troppo chiasso, tra l’altro.
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