“Il territorio di Brindisi è uno dei più infrastrutturati d’Italia, e il fatturato di Brindisi è uno dei più bassi d’Italia”. Il segretario nazionale del Pri Corrado De Rinaldis Saponaro ha aperto la campagna elettorale per Pino Marchionna sindaco di Brindisi, ricordando il rapporto di stima e amicizia personale che perdura sin dagli anni ’80 del secolo scorso. E pure non si è certo trattato di una scelta sentimentale. Il sostegno che la lista del Pri darà a Marchionna dipende principalmente dalla comune visione programmatica, il progetto di fare di Brindisi una città delle aree integrate, la “città Governo”, capace di agire nell’ area più vasta ionico salentina, una città che non solo gestisce i rifiuti ed il traffico, le scuole, ma che è in grado di progettare lo sviluppo per tutto il territorio. “Non esiste uno sviluppo a macchia di leopardo”, ha detto Saponaro. “Lo sviluppo di Brindisi deve essere lo stesso di Bari e di Taranto, ed è quello per cui lavoriamo, integrazione e non competizione”.
Il modello di riferimento per un Pri meridionalista formatosi culturalmente negli studi del politecnico di Milano, viene da lontano, “è lo stesso federalista di Carlo Cattaneo”. C’è anche un’occasione nazionale che è stata aperta dal governo Draghi e che il nuovo governo deve riprendere e saper sfruttare, come il piano Mattei. Saponaro ha sottolineato come il piano energetico rivolto al Mediterraneo non è il solo volano per l’integrazione delle politiche della comunità europea. “In Puglia vi sono state scuole di formazione per cittadini algerini e marocchini che tornati nel loro paese hanno occupato cariche di governo da dove hanno applicato politiche nell’agricoltura o nel turismo capaci di incrementare le risorse delle loro nazioni. Per questo non crediamo che i soldi del pnrr vadano indirizzati alle università generiche, quando destinati per scuole di alta specializzazione che possano fornire i dirigenti di tutta l’area dei paesi del Mediterraneo”. Per il segretario del Pri tutte le risorse vadano poste nelle esigenze di aggiornare la ricerca e le tecnologie. “Il museo qui non serve”. Bisogna invece rivalutare tutte le zone speciali che sono state costituite per le agevolazioni fiscali e i vantaggi nell’export perché le mappature sono state sbagliate. Il Pri intende rivolgersi ai 380 mila giovani che dal mezzogiorno hanno lasciato il nostro paese per andare all’estero. Bisogna conoscere le loro qualifiche e le loro specializzazioni in modo che le aziende possano richiamarli offrendo dei vantaggi sulla tassazione del reddito tale che convenga loro tornare. Per Saponaro è soprattutto nel Mezzogiorno che bisogna applicare la legge del “rientro dei cervelli”, in quanto questa può garantire una maggior ricchezza del territorio, ma soprattutto il suo svecchiamento. Una possibilità di spesa eccezionale apre una possibilità al ritorno.
“Il principale problema del paese, lo stesso che sollevava Ugo La Malfa 50 anni fa, resta la capacità di legare il sistema produttivo del meridione a quello del nord, in maniera che ci sia un solo treno italiano ed un solo binario su cui farlo percorrere, quello della crescita. E questa resta la nostra principale ambizione, il progetto che abbiamo messo in campo e rilanciato qui a Brindisi in questa campagna elettorale. È un desiderio di progresso valido per tutta l’Italia quello che i repubblicani hanno portato avanti negli anni e per cui non si sono mai arresi”. Gli stessi i voti che Brindisi ci ha sempre dato a cavallo fra due secoli, sono un premio a questa coerenza, di cui si renderà conto anche il resto d’Italia.