Eugenio Fusignani responsabile nazionale Enti Locali del Pri ha ricordato Ugo La Malfa nell’anniversario della morte
Sono passati 44 anni da quel 26 marzo 1979 ma il senso di vuoto incolmabile è lo stesso di allora per ogni Repubblicano. Quando sento taluni politici autodefinirsi “repubblicani” provo ilarità più che fastidio. Infatti nessun Repubblicano cresciuto alla scuola di Ugo La Malfa può farsi confondere da imbonitori di qualsiasi estrazione, pariolini o borgatari che siano. Fu il politico più illuminato del dopoguerra e uno dei più grandi statisti di ogni epoca. Certo, commise anche degli errori ma, come scrisse Indro Montanelli, “fra gli errori ci sono quelli che puzzano di fogna, e quelli che odorano di bucato. Gli errori di La Malfa odoravano sempre di bucato, lui li riconosceva”. Di lui resta il ricordo non solo del suo essere politico di razza, con fiuto, intelligenza e intuito, ma resta soprattutto la sua inesauribile immaginazione e la sua visione a lunga gittata, talvolta talmente tanto lunga da essere attuale ancora oggi e chissà per quanti altri anni. Ieri, come oggi e ancor più domani: GRAZIE UGO!