Il segretario nazionale del Pri Corrado de Rinaldis Saponaro nel corso del suo intervento ha posto all’attenzione dei consiglieri la situazione internazionale dove l’Italia ha dovuto inviare con gli altri paesi della Ue una missione militare difensiva per mettere in sicurezza il traffico commerciale nel golfo persico. Una situazione che evidenzia lo stato della crisi internazionale, tale che dal mar rosso al mar nero, l’Unione europea deve prepararsi a fronteggiare. La nuova tessera del partito che è stata presentata al consiglio nazionale recita la scritta “Da Ventotene ad oggi” ed è esemplare del percorso europeista dei repubblicani, con l’obiettivo di una Europa politica unita. “Ad ogni elezione europea, ha detto Saponaro, il Pri si è collocato nelle democrazie liberali che hanno condiviso le idee del manifesto di Altiero Spinelli”. Le stesse alleanze elettorali che il partito ha compiuto fin dal 1989, hanno avuto il significato di rafforzare un’area politica distinta da quella socialista e quella cattolica, capace di comprendere perfettamente l’importanza di avere un continente protagonista e non comprimario della scena internazionale.
La nostra stessa difesa europea che è stata garantita negli anni dagli Stati Uniti d’America si trova di fronte al momento di doversi assumere delle responsabilità tali, per cui non si può solo più contare sul supporto americano, indipendentemente da chi sarà il prossimo presidente, sono sempre più estese le aree di crisi per pensare che l’America possa esercitare ovunque un ruolo. Bisogna accelerare, questa consapevolezza all’interno della comunità ed è un compito condiviso da noi e dalle forze che si riconoscono nel campo democratico liberale. Da qui anche la ragione di stringere i rapporti nazionali per cercare di spingere su un obiettivo politico che riteniamo strategico. Corrado De Rinaldis Saponaro ha ricordato l’intervento di Mario Draghi al parlamento europeo, della necessità di investire 500 miliardi di euro l’anno solo per la doppia transizione green e digitale. Senza le adeguate istituzioni europee e senza consenso politico per le riforme, l’Unione europea rimarrà nel limbo. .E la situazione internazionale è sempre più grave, tale che i governi dei singoli stati appaiono insufficienti e limitati. All’aggressione russa in Ucraina si è aggiunto il conflitto a Gaza. Perché non chiediamo ad Israele di fermarsi? Perché prima bisogna chiedere di restituire gli ostaggi del sette ottobre o per lo meno i cadaveri. La Russia deve invece essere fermata altrimenti cercherà di riprendersi tutto quello che ha perso con la guerra fredda.
Per Saponaro il presidente del Consiglio italiano ha mostrato una certa fermezza nella situazione internazionale, molto meno il governo. Altrimenti non sarebbe accaduto che mentre l’onorevole Meloni fosse ricevuta da Biden, l’onorevole Salvini si esprimesse a favore di Trump. I governi italiani si preoccupano di trovare un’intesa con il governo statunitense non di tifare per le presidenziali. D’altra parte la politica del governo non è soddisfacente sul piano economico ed è preoccupante per ciò che concerne le riforme. Il premierato cambia la natura stessa del governo parlamentare e l’autonomia differenziata richiede un sostegno economico inarrivabile. Per cui sarebbe facile porsi all’opposizione di questo governo, ma bisogna pur costruire un alternativa che non c’è dal momento che Pd e 5 stelle sono divisi sull’impegno internazionale dell’Italia, ovvero sulla cosa principale.
Il partito repubblicano, ha detto Saponaro è saldo, perché dove ha saputo resistere in questi anni turbolenti si è preoccupato di mantenere le classi dirigenti del secolo scorso affiancandole dei giovani innesti che recepiscano la medesima tradizione politica e culturale che può andare al confronto con chiunque. I nuovi eletti nei consigli comunali sono i continuatori di una tradizione che noi riteniamo indispensabile per il paese, perchè innanzitutto il nostro partito è il partito dell’interesse nazionale e la nostra principale preoccupazione ha concluso Saponaro è che si persegua esclusivamente questo interesse. Non possiamo negare a Calenda e ad Azione una vicinanza a questa nostra impostazione e sarebbe importante riuscire ad estendere ulteriormente l’area del paese che in questa possa riconoscersi.