Bisogna apprezzare la disarmante sincerità con la quale il consigliere comunale di Bologna Mattia Sartori ha detto pubblicamente di coltivare per uso personale qualche piantina di canapa indiana in casa, assicurandosi una sostanza di cui molti giovani e meno giovani fanno uso abitualmente, i più acquistandola presso negozi autorizzati, altri fornendosi di diversi circuiti. Quale che possa essere il reato commesso da Sartori, per lo meno non potrà essere accusato di ipocrisia, che per alcuni politici, se non per la legge è ancora un reato grave.
Ancora meno si può accusare Sartori di essere accanto ai narcos. Da anni sostengo le stesse ragioni di Marco Pannella sulla liberalizzazione delle droghe leggere. Da una parte perché le droghe leggere sono meno nocive delle sigarette e dall’altra, come lo Stato si è pur reso conto consentendone un pubblico esercizio, perché con la loro regolarizzazione sul mercato si rompe la spirale innescata dal traffico malavitoso.
Far finta di non vedere come nei giovani e anche nei meno giovani il fumo divenga una semplice terapia per rilassarsi a fine giornata, ed essendo convinto che faccia meno male alla salute del tabacco, credo che sia venuto il momento di sostenerne la piena liberalizzazione, come del resto fa Sartori. Altrimenti non si rafforza la legge e nemmeno la salute pubblica. Si finisce semplicemente su una posizione di retroguardia.
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Carissimo segretario Corrado de Rinaldi Saponaro, è un reato grave in Italia. Si va sul penale. Ma se lo dice Santori è da ipocriti condannarlo perché è per uso personale. Sa quanti stanno scontando pene e quanti sono in attesa di giudizio? Mi creda sono tanti. Che facciamo due pesi e due misure? Ho capito il suo discorso ma in Italia oggi c’è una legge che proibisce coltivare maryuana in casa ad uso personale.