Nel merito della questione l’accordo con l’Albania avrebbe principalmente, lo ha spiegato il ministro Piantedosi, un effetto dissuasivo, per il resto sarebbe come Pozzallo, dall’altra parte dell’Adriatico, vicino a Durazzo. Una volta che i migranti sanno di essere scaraventati sulla rotta dei Balcani, chi glielo fa fare di intraprendere un viaggio tanto pericoloso per ritrovarsi più o meno punto a capo? Una considerazione sicuramente pertinente, non ci fosse la variante Ong. Se esistesse davvero, come hanno sempre sostenuto diversi esponenti della maggioranza, il rapporto fra scafisti e Ong, la nostra Guardia costiera dovrebbe iniziare ad addestrarsi per battere tutti sul tempo, intercettare i barchini, caricare i migranti e trasportarli a Durazzo o nei dintorni. E il ministro Piantedosi può dirci che ci si riesca? Chi assicura che non si verifichino incidenti in mare lungo un simile tragitto e soprattutto, che i nostri mezzi navali dopo tanti sforzi, non restino con un pugno di mosche in mano, dal momento che per avere successo dovrebbero pattugliare palmo a palmo le coste 24 ore su 24?
Dispiace scrivere che il governo non dia proprio l’idea di sapere in cosa si sta imbarcando. Consideriamo l’aspetto della gestione dei migranti nei centri di accoglienza extraterritoriali, che pure merita un qualche approfondimento. Le forze di polizia albanesi controllerebbero, ovviamente, il territorio circostante, mentre all’interno dei centri sarebbero operative delle unità italiane. Il governo ha un’idea di quali forze utilizzare per questo incarico? Si sa quanti effettivi siano ritenuti sufficienti, è convinto dei costi da sostenere? E nel caso di una rivolta dei migranti, chi interverrebbe per sedarla ed in quanto tempo? Si sono redatte le regole di ingaggio dei nostri militari o quello che saranno? Solo questo richiederebbe un’informativa urgente alle Camere, ma forse anche una maggiore riflessione.
Vi sono poi gli aspetti formali che se si possono considerare ininfluenti, hanno comunque un loro peso. Il segretario del partito democratico ha detto che si verrebbe a violare l’articolo dieci della Costituzione, per cui la richiesta della domanda d’asilo deve essere presentata in Italia. Qui tecnicamente non sapremmo dire se il richiedente non possa farsi rappresentare da un suo patrocinante o se debba essere scortato dall’Albania in Italia e poi nuovamente riaccompagnato oltre l’Adriatico. Un bel via vai, insomma. In ogni caso anche se l’operazione si rivela un po’ più complessa di quanto si crede, può darsi che si risolva felicemente. L’articolo ’80 della Costituzione rappresenta invece un problema più gravoso, ovvero la necessità di ratificare con un voto parlamentare i trattati internazionali. Nessuno se ne accorse quando Conte firmò un accordo con la Cina, ma qui il caso è diverso e possono sorgere molti problemi con la Corte costituzionale, per non parlare dell’opposizione albanese che già annuncia di voler reclamare a Strasburgo. Fonti della maggioranza sminuiscono. Deputati solerti hanno subito fatto sapere che essendo in atto un’intesa di cooperazione sui migranti fra Albania ed Italia, almeno dal 1997. l’obiezione sarebbe superata. Purtroppo qui si tratta di un insediamento italiano in un paese extracomunitario che dovrà pure essere autorizzato da qualche organismo preposto. Oppure siamo arrivati al punto che decide il presidente del Consiglio a capoccia? E’ vero che abbiamo avuto chi ha chiuso la scuola, il lavoro, e persino la mobilità, infatti ci sono le inchieste parlamentari, che a questo punto possiamo immaginare continuino anche nel futuro. Gli unici insediamenti italiani in Albania di tipologia militare conosciuti, sono stati quelli fatti dal fascismo, il secolo scorso.
Con il massimo senso di costruttività possibile, sapendo come il governo si trovi di fronte ad un problema eccezionale e a delle difficoltà oggettive, non abbiamo nessuna voglia di dargli addosso. Un passaggio parlamentare per spiegare cosa sta facendo, anche per non inseguire le dichiarazioni più disparate e le ricostruzioni giornalistiche, sembrerebbe. almeno questo, opportuno.
foto pixabay cco