A una settimana dal voto è possibile fare alcune riflessioni sulle indicazioni pervenute dalle urne. È bene dire subito che dalle urne escono premiati FdI e il PD, in particolare la Presidente del Consiglio ed Elly Schlein.
Infatti se la prima vede rafforzato il suo governo nonostante lo schianto della Lega, salvata dal voto a Vannacci, la seconda segna il risultato positivo più forte che riapre nuovi scenari per l’intera opposizione che non può permettersi di avere un’area liberal-democratica debole per ragioni che hanno solo radici nazionali riconducibili a divisioni incomprensibili per gli elettori.
Intanto desidero ringraziare tutti i candidati e le candidate emiliano-romagnole che hanno rappresentato il Pri in liste dell’edera, in liste civiche o in quelle del Patto repubblicano con Azione, sia alle europee sia nelle amministrative dei vari comuni in Regione. Le amministrative consegnano un esito positivo per l’Edera, presente anche in 4 comuni capoluogo (Cesena, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) dove in alcuni come Ferrara e Reggio il nostro simbolo non si vedeva in una scheda elettorale da oltre 20 anni.
In Romagna il sostegno del partito ai candidati sindaco eletti è stato importante e in alcuni casi, determinante: come a Cervia, dove la percentuale ottenuta se diversamente collocata avrebbe determinato un esito opposto, e Forlì, dove la riconferma di misura di Zattini è stata ottenuta grazie al voto repubblicano nella sua lista.
Il dato politico per noi più rilevante è aver omogenizzato la collocazione del partito regionale, rafforzando il centrosinistra che il PRI incarna almeno dal 1962 con Ugo La Malfa che lo volle per l’Edera, affermandolo anche come formula politica condivisa.
Dal voto europeo viene il rammarico di non aver contribuito a rafforzare il gruppo di Renewe Europe che sarà orfano di rappresentati italiani. Tuttavia crediamo che la strada imboccata del Patto Repubblicano con Azione sia quella giusta e, proprio per le considerazioni precedenti, debba essere rafforzata allargandone la base alle altre forze europeiste, riformiste e civiche che, insieme, avrebbero non solo doppiato lo sbarramento, ma determinato equilibri diversi nel momento in cui il disegno dell’Europa Federale corre i maggiori rischi sotto l’attacco dei sovranismi e dei nazionalismi.
Per questo ritengo che il PRI emiliano-romagnolo debba lavorare, partendo dal Patto con Azione, per proporre una sorta di Patto federativo Repubblicano che delinei una proposta politica già dalle prossime regionali. Sono convinto che i tempi siano maturi e che nostra regione sia la più attrezzata per porsi come banco di prova e diventare una sorta di laboratorio nazionale per strutturare, dopo la fine del cd Terzo Polo, una vera e propria Terza Via liberal democratica, laica europeista, civica e riformista in grado di aprire una finestra di dialogo con l’astensionismo e fornire un argine all’estremizzazione del confronto politico, da un lato, e alla pericolosa deriva cui siamo esposti come le immagini del servizio di Fanpage lasciano ben intuire.