Nell’intervista ad Oriana Fallaci del 1974 Ugo La Malfa bollava la sua esperienza nel centro-sinistra. “Il centro-sinistra ha preso l’Italia nel suo momento migliore e l’ha fatta marcire nel disordine e nell’anarchismo. Ho proprio sbagliato a crederci”. E La Malfa parlava del centrosinistra di Moro e Fanfani, figuratevi come avrebbe potuto giudicare quello di Prodi e Bertinotti. Ovviamente La Malfa non avrebbe mai preso in considerazione un eventuale centro destra, non sarebbe stato nelle sue corde. Ma il problema vero è che il centrodestra oggi non esiste più se non come formula astratta, Berlusconi e Salvini hanno governato con Letta e Di Maio. Giurano di non volerlo più fare ma intanto lo hanno fatto e i risultati di questa loro coabitazione non sono certo da buttare, tanto che non avrebbero mai aperto la crisi di governo. Siamo sicuri che dopo due anni di questa esperienza la Lega e Forza Italia possano ricongiungersi pacificamente all’onorevole Meloni? Se lo faranno per governare insieme voleva dire che aveva ragione l’onorevole Meloni a non partecipare a governi con Pd e 5 stelle. Fate la Meloni premier che ha visto giusto. Ora, con tutta la simpatia che si possa avere per l’onorevole Meloni, Berlusconi e Salvini dovranno pur riflettere sul passaggio da un governo presieduto dal presidente della Bce ad uno presieduto da chi difendeva la “zucchina di mare”.
Vale la pena di far precipitare questa legislatura per correre ad una simile soluzione? Fratelli d’Italia che esprime il presidente del Consiglio? Perché anche se Letta mai riuscisse nella realizzazione del campo largo i numeri sono impietosi. Solo una candidatura di Draghi a Palazzo Chigi potrebbe dare forza al campo largo e perché Berlusconi e Salvini dovrebbero vedersi sfilare Draghi che hanno sostenuto lealmente e i cinque stelle, che ne hanno invece messo in crisi il governo riproporlo?
Questa esperienza di governo ha avuto un pregio quale la necessità di archiviare le formule politiche astratte. Non ci crede più nessuno che centro-sinistra o centro-destra siano in grado di risolvere e gestire i problemi del paese e ancora meno che possa gestirli un campo largo dove ci si minaccia di sputarsi addosso. C’è una sola esperienza positiva realizzata nella legislatura che bisognerebbe evitare di concludere affrettatamente e che soprattutto deve essere reimpostata domani. Questa esperienza ha un’agenda e un leader riconosciuto in tutto il mondo occidentale, quanto temuto da una nazione belligerante che minaccia l’Europa come la Russia. Pensare di rimuoverlo, più che un errore sarebbe un’ignominia a cominciare dai partiti che si sono impegnati in questa soluzione. È vero, la solidarietà nazionale è conclusa, non si può mettere in discussione un governo per la realizzazione di un termovalorizzatore, solo un completo incosciente digiuno di qualsiasi senso politico può farlo. Chi invece si rende conto della situazione e delle necessità del paese ha davanti a sé una strada obbligata. Quella di superare le rigide posizioni ideologiche, di riporre le bandierine di partito e mantenere Draghi alla guida del governo. Oggi ed ancora più domani. Un’alleanza per la Repubblica, può evitare che la Repubblica venga rovinata da coloro che manco hanno capito cosa sia. La regola del buon governo innanzitutto.