Bisogna chiedersi come sia possibile che si sia arrivati al punto che i vescovi comprendano meglio la questione costituzionale della classe politica. Perché anche se sarà pure effetto della secolarizzazione, qualcosa non torna. Il sospetto è che davvero non si capisca più cosa dicono i politici, perché non sanno di cosa parlano. I vescovi, bontà divina, non perdono tempo appresso ai sondaggi e riflettono meglio. Ci sono stati dei casi, il vescovo di Autun, Taillerand, il più lampante, ma Taillerand, come Sieyés, un semplice abate, come Fouché, un seminarista, era spretato. Il cardinale Zuppi è monsignore e non sembra mostrare nessuna intenzione di gettare la tonaca. Eppure quello che dice Zuppi dovrebbe essere evidente a qualunque dirigente medio di partito, non si fa una riforma costituzionale senza spirito costituente. Come vi viene in testa? Serve una rivelazione dello Spirito Santo per capirlo. Eppure questo paese ha avuto una costituzione condivisa perché sottoscritta dal 95 per cento delle forze politiche. In pratica solo i reduci della Repubblica sociale non hanno partecipato ai lavori costituenti e ciononostante fu deliberato che tempo 5 anni, i reduci della Repubblica sociale e financo i promotori del partito fascista, avrebbero potuto tornare alla vira pubblica. Più spirito costituente di così, si muore.
Nel caso non si conoscano le origini della Repubblica italiana, non sia mai che ci si metta lì a studiare roba vecchia più di settant’anni, c’è l’esperienza recente di questo millennio. Il centrodestra andò ad un referendum su una proposta di riforma del governo nel 2005 e lo perse clamorosamente. Ci provò poi il centrosinistra nel 2017, altro fiasco. Ammettiamo che finalmente l’onorevole Meloni riesca a vincerlo il referendum, perché salvo qualche colpo di scena inimmaginabile, non dispone della maggioranza dei due terzi e agli italiani piace il premierato. Cosa impedirebbe fra dieci anni ad una nuova maggioranza di non accontentarsi dei poteri del premier, che nel dettaglio per come sono stati elaborati, fanno acqua fa tutte le parti, e chieda il presidenzialismo? Cioè come si riesce a mantenere inalterata una riforma tanto rilevante, senza un accordo di massima fra i principali partiti in parlamento? Vinci il referendum ed esasperi ulteriormente gli umori del paese. Guardate le piazze di oggi, quelle che si annunciano domani, e dite se questo vi sembra il contesto adatto ad una qualche concordia per discutere dell’assetto dello Stato. E’ un miracolo se non scoppia la guerra civile piuttosto. .
Dalla voce repubblicana, ci si perdoni, non viene necessariamente un messaggio di carità cristiana. C’era un ministro della Repubblica che alla fine del secolo scorso ci bollava di “laicismo” semmai e tutto sommato, per quanto l’intento fosse dispregiativo, era sempre meglio che essere definiti baciapile, almeno dal nostro punto di vista. Mentre sia a sinistra che a destra abbiamo forze che rivendicano il cattolicesimo come missione di vita, il cristianesimo come motivo culturale fondante dell’Europa, uomini politici che vanno a messa la domenica, seguono meticolosamente le funzioni religiose e appena possono si precipitano a rendere omaggio al papa. Ascoltassero la Cei, si mostrino rispettosi delle gerarchie ecclesiastiche, siano coerenti. Possibile che qua sopra si debba scrivere, ha ragione lil presidente della conferenza episcopale? C”è un limite a tutto e stiamo andando oltre ogni limite.
foto cco