Oggi ricorre il 153° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini.
Ricordare la figura straordinaria di Giuseppe Mazzini per i repubblicani non è solo un atto dovuto alla memoria di uno dei padri fondatori dell’Italia unita e repubblicana, ma è il modo migliore per attingere ai valori di un uomo il cui pensiero e la cui azione hanno segnato in modo indelebile la nostra storia.
Mazzini non solo ha lottato per la libertà e l’indipendenza dell’Italia, ma ha anche promosso con forza l’idea di un’Europa unita e democratica, capace di vivere in pace e di difendere i diritti universali dell’uomo.
Con la sua visione repubblicana, Mazzini ha sempre sottolineato il valore dell’uguaglianza, della giustizia e della solidarietà tra i popoli, valori che rimangono oggi più che mai attuali e fondamentali.
La sua lotta per la libertà e la sua fede nell’educazione come strumento di emancipazione continuano a ispirare le nostre generazioni.
Fermo nella sua visione di una Repubblica democratica, sapeva che la vera libertà non si conquista solo sul piano politico, ma deve passare attraverso l’educazione del popolo, la partecipazione attiva dei cittadini e l’affermazione dei diritti universali. Il suo ideale di democrazia non si limitava al singolo Paese, ma si estendeva all’intero continente, tanto che egli vedeva nell’unità dell’Europa una condizione fondamentale per il raggiungimento della pace e della giustizia sociale.
Giuseppe Mazzini non è stato solo uno dei padri fondatori dell’Italia unita, ma anche un visionario che ha concepito un’Europa libera, democratica e unita, un continente capace di convivere pacificamente al di là delle frontiere nazionali.
La sua morte, avvenuta il 10 marzo 1872, ci lascia un’eredità che risuona forte ancora oggi, in un contesto internazionale segnato da conflitti e divisioni che minacciano non solo la stabilità globale, ma soprattutto l’integrità dell’Europa.
Oggi, mentre il nostro continente affronta le sfide poste dalla crescente tensione internazionale, dalla guerra in Ucraina e dai rischi di una frammentazione crescente, la visione di Mazzini risulta più che mai necessaria.
L’Europa che Mazzini sognava, unita, forte e pacifica, è l’unico baluardo che possiamo opporre alle minacce che incombono, e la sua concezione di una “democrazia unitaria” è un punto di riferimento per superare le divisioni interne e contrastare l’ascesa dei populismi.
In questo scenario, noi repubblicani ci sentiamo eredi e custodi di quella tradizione di pensiero che Mazzini ha lasciato in eredità a tutti coloro che credono nella Repubblica, nella libertà e nella democrazia.
Le sue parole e la sua visione sono una guida per l’Europa di oggi, per le sfide che stiamo affrontando e quelle che verranno.
Purtroppo, nonostante la straordinaria attualità del suo pensiero, Mazzini è ancora troppo marginalizzato negli studi e spesso poco conosciuto, specialmente tra le giovani generazioni.
La sua riflessione sulla democrazia, sull’unità dell’Europa e sul ruolo fondamentale del cittadino nelle scelte politiche meriterebbe di essere studiata e compresa più a fondo.
Avremmo bisogno di fare di Mazzini il patrimonio di tutta la classe politica, per crescere il senso di responsabilità civica e rendere davvero l’Italia un paese più forte, coeso e consapevole.
Come scrisse Carducci nell’ode a Mazzini, “Un solo desiderio fu la sua vita: la libertà”.
Oggi, più che mai, dobbiamo rendere quella libertà una realtà per l’intera Europa, affrontando con coraggio e determinazione i pericoli che ci minacciano, mantenendo viva l’eredità ideale di Mazzini e Il suo pensiero affinché diventino finalmente un patrimonio condiviso e una risorsa di insostituibili valori per tutta la classe politica del Paese.
Per questo oggi Mazzini va ricordato non solo come il grande patriota che ha lavorato senza sosta per un’Italia libera e unita, ma anche come il pensatore che ha aperto le porte di una nuova concezione di democrazia, di partecipazione attiva dei cittadini e di uguaglianza sociale.
«O ITALIA, QUANTA GLORIA E QUANTA BASSEZZA E QUANTO DEBITO PER L’AVVENIRE!»
museo del Risorgimento mazziniano Genova