Il segretario nazionale del Pri Corrado De Rinaldis Saponaro ha incontrato i candidati di Renew Europa a Montebelluna nel suo giro per la campagna elettorale che dopo a Milano, lo ha visto anche a Rovigo a sostegno della capolistura al Senato dell’amica Paola Bergamo. A Montebelluna Saponaro insieme all’amico Vittorio Guillon Mangilli, consigliere regionale in Veneto sino agli ’90 del secolo scorso, ha parlato nella sala dell’auditorium Mario e Guido Bergamo, i fratelli repubblicani che hanno guidato il movimento antifascista nel Trevigiano. “La nostra tradizione politica è una tradizione di libertà che risale alla rivoluzione americana. Chiunque arrivi a New York – ha detto Saponaro – vede per prima cosa questa statua gigantesca affacciata sull’oceano. Una raffigurazione plastica della libertà che fa venire i brividi nella schiena”. Quando l’America ha iniziato a lottare per spezzare le sue catene coloniali, l’Europa era sottomessa all’assolutismo dinastico. La Francia raccolse il guanto di sfida della sovranità popolare ed ha trovato in Germania il filosofo della repubblica rivoluzionaria, Emanuel Kant, che ha posto per primo l’esigenza della pace europea basata su un modello di Stati repubblicani, la Pace Perpetua. L’esempio di Kant era quello statunitense che si è tramandato sino all’Europa di oggi quella uscita dal fascismo. “Noi repubblicani italiani siamo la forza che principalmente si è preoccupata di fare in modo che l’Europa non disperdesse più nella sua storia la tradizione liberale del mondo anglosassone. E sapete cosa è che davvero cementa il mondo atlantico? L’istruzione. Prima della rivoluzione americana e di quella francese, solo le famiglie dei ricchi potevano istruirsi e solo attraverso i preti o l’esercito. Noi rivendichiamo la tradizione per la quale la scuola è diventato un diritto di tutti, l’abolizione del privilegio nell’educazione del cittadino”.
La ragione per la quale il nostro sostegno alle sanzioni e alla difesa dell’Ucraina è fermo ed irremovibile e resterà tale deriva dalla nostra idea di Europa atlantista. “E’ chiaro che la crisi economica con la quale ci misuriamo, inclusi i problemi energetici che si intensificano, non dipendano dalla guerra ma dalle scelte sbagliate o dalle non scelte di questi ultimi decenni. Il costo del gas è iniziato a salire ben prima che la Russia invadesse l’Ucraina. Il debito pubblico italiano, per essere risanato richiederà un impegno di trent’anni. E ciononostante avevamo un governo che nel 2020 non si capiva nemmeno cosa stesse facendo. Fu a marzo di quell’anno, perché il bello di questo paese è che ci si assuefà a tutto, incluso l’incapacità di risolvere i problemi, feci un articolo per il quotidiano La Stampa dove scrissi occorreva una personalità come Draghi se si voleva uscire da una situazione così deteriorata come la nostra. Se il Pri avesse avuto la forza politica ci saremmo risparmiati i monobanchi di Arcuri e le mascherine trattate dagli amici al bar, avremmo risparmiato un bel po’ di tempo e di soldi e comunque per lo meno siamo arrivati a quella formula, chje anche se con un anno di ritardo, ed ha avuto successo. Davvero non si capisce come si creda oggi di surrogarla. Di Draghi c’è bisogno ancora di più domani, mentre non c’era nessun bisogno di una campagna elettorale e di uno scontro fra sinistra e destra obsoleto di trent’anni. Ci dicono che la destra è pericolosa, può essere. Ma L’Italia è riuscita a superare un ministro della Giustizia chiamato Fefè, ha le spalle larghe. Stiamo tranquilli che la nostra democrazia è solida. Un voto ai nostri candidati, all’amica Paola, significa la speranza di proseguire una esperienza di governo capace di mantenere l’Italia in sicurezza, all’interno dei valori proprio di un paese occidentale come è diventato e deve rimanere il nostro. Il partito repubblicano che potete stare sicuri terrà ferma la rotta su cui ci siamo incamminati per uscire da un bipolarismo che ha incancrenito i problemi al punto drammatico in cui ci troviamo”.