Il segretario nazionale del Pri, Corrado De Rinaldis Saponaro, è intervenuto alla manifestazione dei quadri repubblicani organizzata nella sala del consiglio comunale di Napoli dagli amici Carmine Pezzullo e Salvatore Piro. De Rinaldis Saponaro ha detto che la situazione del paese è molto preoccupante e che continuano a verificarsi episodi tali da aggravarla ulteriormente.Il segretario del Pri ha espresso la sua solidarietà all’onorevole Della Vedova aggredito sotto palazzo Chigi. “È inaccettabile ed indecente che il presidente di una categoria si spinga alle minaccia fisica nei confronti di un parlamentare per aver espresso un’ opinione in Aula, contraria alla sua. Siamo molto oltre all’intimidazione insieme al discredito che ricade sulla stessa Coldretti per i comportamenti inqualificabili di chi ha il dovere di rappresentarla nell’ambito del dovuto rispetto verso i rappresentanti delle istituzioni”. Saponaro ha anche ricordato che il diritto di sciopero viene esercitato secondo l’articolo 40 della Costituzione e quindi sottoposto alle leggi che lo regolano, Anche qui non si capisce la polemica, se non per esplicita volontà politica. La Cgil del resto ha deciso lo sciopero di novembre, l’estate scorsa. Un conto poi è contestare il governo, uno completamente diverso le autorità di garanzia. “Se si mettono in discussione queste ultime, si ledono i principi stessi dello Stato democratico”. Saponaro ha poi ricordato Di Vittorio quando spiegava la solennità morale dello sciopero generale che se viene inteso come una routine, depotenzia il ruolo del mondo del lavoro. In sostanza si vede emergere e sempre in modo più spiccato, una incapacità di dialogo all’interno della società italiana che rischia di paralizzare la Repubblica e incrinare l’unità nazionale. “Non ha certo aiutato, ha aggiunto il segretario del Pri, la decisione dell’onorevole Schlein di rifiutare l’invito a partecipare alla festa di Fratelli d’Italia, a cui pure l’onorevole Letta partecipava volentieri. Anche se forse qui l’onorevole Schlein ha seguito più che altro un istinto alla Nanni Moretti, non di dire qualcosa di sinistra, ma di domandarsi se si noti di più non rispondendo ad un invito invece che parteciparvi”.
Per ciò che invece riguarda la questione costituzionale, Saponaro ritiene necessario che il partito predisponga presto un documento apposito dove si salvaguardino gli equilibri dello Stato… “Se si vuole intervenire nell’ambito della questione costituzionale, ha detto Saponaro, serve una riflessione ed un pensiero profondo, altrimenti si rischia di procedere a tentoni e sfasciare completamente un sistema complesso come quello che è posto a fondamento della Repubblica”. Saponaro ha poi ricordato come il nostro sistema nasca da una Assemblea costituente e che tutti i tentativi portati avanti di una riforma a maggioranza semplice, sia della sinistra, che della destra, sono andati a fallire miseramente con i referendum.
In conclusione Saponaro ha ringraziato gli amici Carmine Pezzullo e Salvatore Piro, per l’incredibile lavoro compiuto negli ultimi mesi che hanno portato il partito repubblicano a tornare a radicarsi in una realtà come quella di Napoli e della provincia partenopea. “I repubblicani hanno legami molto forti e radicati nella storia del Mezzogiorno e non vogliamo certo che si disperdano”. Il partito repubblicano resta necessariamente un partito a vocazione meridionalista, nel senso dello sviluppo culturale ed economico che devono e possono venire espressi da queste regioni di Italia, a cominciare dalla selezione della sua classe dirigente.