L’amico Gianantonio Mingozzi della Direzione nazionale del Pri ha commentato il Decreto Energia del governo. Per Mingozzi “il Decreto Energia contiene l’impegno ad autorizzare nuove concessioni per riprendere l’estrazione di gasmetano”, quindi anche in Adriatico. Infatti lo stesso ministro Pichetto Fratin considera questo mare capace di liberare le grandi potenzialità energetiche del nostro Paese. “Dopo tante giravolte – ha detto Mingozzi- saremmo di fronte ad una scelta che come repubblicani ci auguriamo ormai da anni. Le risorse del nostro mare e dei nostri pozzi garantiscono in piena sicurezza un notevole contributo alla bilancia energetica italiana” Per Mingozzi “a quanto affermato oggi, le nuove concessioni per l’estrazione di gasmetano consentirebbero anche di cedere a prezzi calmierati gas alle imprese che più ne abbisognano difendendo occupazione e sviluppo industriale; un beneficio non trascurabile che si aggiunge alla necessità di porre un freno ai possibili nuovi rincari per le famiglie ed il consumo domestico”. Un annuncio non è comunque sufficiente, sottolinea l’esponente dell’Edera, “se non verrà corredato da tempi, individuazione delle aree di ricerca e di estrazione, mantenimento dei pozzi esistenti ancora attivi e sostegno a quelle attività che ci consentono di competere con i Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico che continuano a sottrarci risorse sotto il naso”. L’auspicio è quello riprendere “un’attività preziosa per tutta l’economia e l’occupazione ravennate”.
Non sono mancate le polemiche. Il signor Lidiano Cassani, non abbiamo il piacere di conoscerlo, ha scritto al Resto del Carlino che Mingozzi avrebbe “poca memoria” perché le estrazioni di gas in Adriatico significherebbe ripercorrere “modelli di sviluppo sorpassati”. Per il signor Cassani continuando a bruciare energia fossile dovremo finiremo con il “trovarci tutti in mezzo al deserto o vittime di tornado tropicali”. Questa previsione apocalittica non ha scomposto l’esponente dell’Edera che ha risposto con la dovuta calma. “Primo: per altri 20 anni almeno non si potrà fare a meno delle fonti fossili di energia perché ogni altro sistema di produzione, dall’eolico al solare e via dicendo non sarà in grado di compensare la richiesta di industrie e famiglie per garantire lavoro e benessere in misura sufficiente. In Italia il prezzo dell’energia elettrica è legato a quello del gas, quindi ben vengano tutte le produzioni di casa nostra, anche perché la Croazia e ed i Paesi dell’altra sponda ce lo stanno portando via”. Per cui ribatte Mingozzi “essere un pò meno dipendenti dai Paesi produttori e dai prezzi che stabiliscono”; è meglio. “Senza dimenticare che la ricerca di fonti di energia verde e di nuovi sistemi produttivi è sostenuta anche dall’industria dell’energia che con notevoli investimenti tenta di colmare il divario”. Secondo: Il signor Cassani, parla di emissioni di Co2 da ridurre. Ravenna, replica Mingozzi “è la prima città che ne esperimenta con ENI tecnologie per la cattura e lo stoccaggio nei giacimenti di gas metano esausti messi a disposizione dalla Snam e capaci di ospitare 16 milioni di tonnellate all’anno; senza parlare del numero di addetti ed occupati che troveranno lavoro anche grazie al rigassificatore”. Terzo e ultimo punto “le rinnovabili che però si aggiungono al fossile, perché da sole per lungo tempo non basteranno”. Per cui “la transizione verde sarà lenta e problematica senza dimenticare che anch’essa produrrà altre forme di inquinamento”.