“Stiamo scappando come lepri” barone Uxkull tenente della Guardia Imperiale russa 1812
Alla vigilia dell’abbandono di Mosca in fiamme da parte dell’esercito francese, il 19 ottobre è la ricorrenza, si può dire con una certa tranquillità agli storici che di tutte le campagne di Napoleone, quella fu la più incredibile e brillante. Entra a Vilnius, dove lo zar dava balli ogni sera con il suo stato maggiore, senza sparare un colpo, prende Vicebsk, distrugge la fortezza di Smolensk cacciandovi i capi d’armata russi a pedate e poi li affronta nelle loro ridotte fortificate a Borodino facendoli sloggiare. In tutto quattro mesi nei quali Alessandro ha dovuto cambiare tre comandanti di armata e l’ultimo il debosciato e detestato da lui Kutuzov gli giura di salvare Mosca. Mosca viene abbandonata, Napoleone vi entra il 12 settembre, dopo aver ridicolizzato ovunque l’esercito russo e percorso settecento chilometri a piedi e a cavallo. Se non è un trionfo questo, un’impresa irripetibile nell’intera storia militare dell’umanità, come altro si può chiamare? E siamo arrivati ad un’epoca in cui i russi in tre anni non sono ancora entrati a Kyiv e pure non viaggiano più a torso di mulo.
Perché allora la Russia fra tante incredibili difficoltà, mezza Grande Armata si dissolve prima di entrarvi, solo durante le marce in Prussia orientale e Polonia, con perdite ben peggiori durante l’estate, avanzando, che al ritorno, passa alla storia come la fine stessa di Napoleone? Perché tutte le mosse politiche dell’imperatore furono sbagliate. Napoleone non voleva rovesciare lo Zar, convinto di averlo come amico mal consigliato e sicuro di poterlo intimidire. Alessandro vedeva in Napoleone solo l’ostacolo posto sul suo regno che andava spazzato via. E pure Napoleone non fece una guerra di Russia, credeva di fare solo una seconda campagna di Polonia.
La domanda che bisogna porsi per la guerra russa all’Ucraina è la stessa. Putin pensava di fare un’operazione speciale e si è ritrovato contro tutto l’occidente. Non si tratta quindi di quanto territorio e quanti soldati Putin è in grado di far combattere, quello che vale per Napoleone, a maggior ragione vale per uno che non distingue l’arte militare dalla propaganda. Il successo della Russia in Ucraina dipende solo ed esclusivamente dalle condizioni politiche, quali errori la Russia abbia finora commesso sul campo, e Dio sa se non li ha commessi tutti.
Le condizioni politiche sono quelle che portano Zelensky a chiedere di entrare nella Nato e nel momento nel quale Zelensky entra nella Nato, il signor Putin non può fare la guerra atomica, per la semplice ragione che farla in Ucraina o in Polonia, o anche in Germania, significherebbe coinvolgere se stesso e la sua popolazione. L’atomica gli americani l’esplosero su Hiroshima, un’isola del Giappone, non in Messico. Per cui Putin che manco sa conquistare Kharkiv in tre anni e che oramai si ritrova circondato dalla Nato persino in Svezia e Finlandia, cosa combatte a fare in Ucraina? Per questo Zelensky presenta un piano di pace e questo piano di pace ha solo un capitolo, l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Passa questo articolo e Putin si ritira con la coda fra le gambe.
Fondation Napoleon France