In Italia abbiamo avuto nei decenni più di ’90 commissioni di inchiesta parlamentare. Si tratta di una prerogativa delle Camere perfettamente lecita e che quasi si può definire di routine, ne è stata istituita appena ora una sul caso Orlandi che pure risale al secolo scorso e questa commissione potrebbe in effetti apparire ben più discutibile di quella votata sul covid che pure presenta non pochi elementi oscuri e più ravvicinati nel tempo. Bisognerà ad esempio capire perché il ministro della Sanità, onorevole Speranza si è presentato alla Camera nel gennaio 2020 per dire che la nostra Sanità era la migliore in Europa e che non correvamo alcun rischio, presa di posizione replicata dal presidente del Consiglio agli organi di informazione e se queste considerazioni hanno influito sulle mancate chiusure dei primi centri di diffusione del contagio in Lombardia. Vi sarebbe anche da chiarire la ragione della fuga di notizie sul provvedimento che isolò la Regione Lombardia e del perché i treni partissero ancora quando pure avrebbero dovuto restare in stazione. Altro aspetto, come mai a Roma e nel Lazio si chiusero le scuole o non i centri commerciali nei mesi precedenti al lock down nazionale e se i controlli sul distanziamento nei mezzi pubblici che continuavano a circolare lo stesso, erano soddisfacenti Sarebbe anche opportuno recuperare i verbali del Comitato tecnico scientifico che sempre a gennaio 2020 convoca i vertici di Alitalia per rimproverarli di aver lasciato un contagiato a terra in Cina violando i suoi diritti costituzionali. Se questo verbale fosse autentico avremmo Alitalia rispettosa dei protocolli sanitari che un comitato tecnico scientifico ignora. La commissione potrebbe anche spiegarci come mai tutta l’Europa chiuse la viabilità aerea ai primi di gennaio e da noi a febbraio sbarcavano ancora cinesi dopo che gli accordi tra il governo Conte uno e la Cina avevano triplicato il traffico aereo con l’Italia. Se ci si dicesse del perché è arrivato l’esercito russo in Italia a nostre spese e magari se i costi delle partite di mascherine, ventilatori, siringhe fossero congrui alla loro funzionalità, se la Corte dei conti ha avuto un’idea delle spese autorizzate dal governo, quanto si è speso per i mono pattini e i mono banchi. Insomma tutta questa ,materia sviscerata sarà sicuramente edificante. Come sarà edificante studiare il perché i paesi asiatici con una popolazione vecchia come la mostra, e di numero superiore, che hanno applicato con rigore il lock down, Cina, Giappone, Corea del Sud, hanno avuto un decimo dei nostri morti che equivalgono invece per proporzioni a quelli avuti dai paesi occidentali più refrattari ad introdurre regole di contenimento. Pensate se la commissione si convincesse che le regole disciplinari che hanno successo in Asia, sono irriproducibili per la popolazione europea. O se semplicemente l’urbanizzazione mononucleare del Giappone servisse da deterrente rispetto ad un sistema abitativo plurifamiliare come quello delle nostre periferie. Se la commissione troverà tempo, potrebbe anche indagare sul perché mentre il governo colpiva la movida, morivano le suore nei conventi di clausura, e persino se vi sono relazioni fra l’isolamento imposto ai pazienti e quello imposto ai medici di base. In questo caso potremmo anche essere testimoni, perché conosciamo almeno un medico di base che ha detto ad un suo paziente in caso di Covid di non denunziarlo, che lo avrebbe curato lui. a casa e che questo si è verificato Insomma la commissione avrebbe di che sbizzarrirsi considerando anche le dichiarazioni più recenti del ministro Speranza che assicuravano di aver impedito un milione di morti, quando nessun paese al mondo ha raggiunto mai tale cifra. Piuttosto l’Italia è stata una delle nazioni con più vittime dichiarate.
Inchiesta interessantissima, non fosse che politicamente si è già risolta con la cacciata prematura di quel governo e soprattutto con il dimezzamento in soli tre anni dei voti del partito che lo guidava. Da qui il sospetto che una simile commissione abbia in realtà la sola funzione elettorale di mazzolare ulteriormente le opposizioni e di questo francamente non c’è nessun bisogno. Una commissione internazionale, questa volta, servirebbe piuttosto sulla Cina per indagare le origini del covid, visto che ancora non si sa se è stato un salto di specie, o un prodotto da laboratorio e soprattutto in che tempi sarebbe stato veramente rilevato, Una simile inchiesta avrebbe un senso per appurare se mai il covid fosse un’arma di distrazione di massa utile a far arrestare lo sviluppo economico dell’occidente nel momento nel quale la Cina si apprestava a rallentare il suo, perché questo è quanto avvenuto, ovvero la Cina cresce meno e magari per ragioni più politiche che economiche, dal momento che la crescita crea più problemi di quanto si possa credere ad un regime accentratore. I nuovi ricchi premono per avere maggiori poteri, espandere o addirittura sostituire la classe dirigente. E’ il paradigma inverso di quello comunista, per il quale le rivoluzioni nascono dalla miseria del popolo. Al contrario la miseria del popolo al limite permette un colpo di Stato. Per una rivoluzione occorre sempre l’aumento della ricchezza della propria nazione.