Per una volta Putin ha detto una cosa autentica alla stampa e cioè che l’Ucraina per la Russia è questione di vita o di morte. Nel senso che appunto l’Ucraina, Kiyv in particolare è l’anima stessa della Russia, la sua enclave originale, l’arrivo dei colonizzatori scandinavi, Putin avrebbe detto normanni, comunque coloro che portano i remi, i rus. Kyiv è la loro città, la piccola Rus, tutto parte da lì, il sogno nazionale. la stessa storia, lo stesso sangue, scorre nelle popolazioni cosacche sul Don, che percorreranno tutta la storia dell’impero. E quindi cosa fa Putin a questi suoi fratelli originari, alla Regione che ha dato i natali ad uno degli scrittori russi più grandi dell’intera umanità, come Gogol? Gli toglie la Crimea, li bombarda tutti i giorni con qualunque missile si ritrovi a disposizione.
Putin nella sua psicopatologia non ha capito l’aspetto principale della questione. Egli crede poveraccio che si tratta di disputare un vantaggio tattico all’occidente che si insinua in l’Ucraina, rispetto ad un bisogno ancestrale russo. Allora questo sbirro che si ritrova al Cremlino da vent’anni passando da un omicidio all’altro avrebbe dovuto accettare l’idea che sono gli ucraini che se ne vogliono andare, non che sono gli occidentali che vogliono arrivare, perché gli occidentali nel loro complesso, la penserebbero come Putin, tranne qualche ignavo che crede vi sia una qualche questione etnica, e cioè che gli ucraini sono come i russi, per cui se non si ci si può fidare dei russi perché mai fidarsi degli ucraini? In queste condizioni Putin avrebbe dovuto dare agli Ucraini intere regioni del suo sterminato territorio, se le volevano, agevolarli commercialmente, destinargli fondi speciali, ospitarli tutti a sue spese in estate nei suoi possedimenti regali, qualunque cosa pur di averli dalla sua parte. Perché se davvero crede che la Russia non sarebbe niente senza l’Ucraina e che l’Ucraina era la pupilla dei suoi occhi. non poteva trattarla persino peggio della Cecenia. A questo punto anche se gli occidentali armassero la Russia invece che l’Ucraina, non riuscirebbe a riprenderla.
Ancora dieci anni fa si potevano leggere le trascrizioni di una telefonata di Julia Timoschenko che fu primo ministro in Ucraina dal 2007 al 2010. In una di queste la Timoshenko diceva che bisognerebbe distruggere la Russia atomicamente. E lo diceva come se fosse la cosa più naturale al mondo. E questo è il punto che Putin nella sua paranoia non comprende, e cioè che se la Russia non vive senza l’Ucraina, l’Ucraina ritiene di poter vivere solo senza la Russia, solo se la Russia viene cancellata dalle mappe e questo grazie a lui, ancora più che a Stalin.